ugo foscolo - le ultime lettere di jacopo ortis
Sono un romanzo epistolare a sfondo autobiografico.
Sono raccolte le lettere che Jacopo Ortis avrebbe inviato all'amico Lorenzo Alderani (Giovan Battista Niccolini), il quale le avrebbe pubblicate per rendere omaggio alla virtù dell'infelice amico, corredandole di una presentazione e di una conclusione e stabilendo le suture necessarie a colmare le lacune fra i vari gruppi di lettere.
La prima idea risale al 1796, quando Foscolo nel suo "Piani di studi" faceva cenno ad un romanzo dal titolo Laura, lettere, una storia d'amore e di morte, suggerita dalla sua esperienza amorosa con la Teotochi Albrizzi e dalla lettura del Rousseau "Jule, lettre de deux amants".
Successive esperienze letterarie, amorose, politiche, portarono alla redazione dell'Ortis, la cui stampa, cominciata a Bologna nel 1798, fu interrotta per la partecipazione del Foscolo alle vicende belliche contro gli Austro-Russi. L'opera fu continuata da Angelo Sassoli che pubblicò il romanzo nel 1799 col titolo di Vera storia di due amanti infelici. Solo nel 1802, sconfessando Sassoli, Foscolo pubblicò il romanzo, a Milano, poi ristampato a Zurigo e a Londra.
Jacopo, disperato per la sorte della patria, Venezia, ceduta da Napoleone all'Austria con il trattato di Campoformio (17-10-1797), si ritira sui colli Euganei (motivo politico). Qui conosce Teresa e si innamora (motivo amoroso); ma la fanciulla è promessa ad un altro. Jacopo peregrina per l'Italia (Ferrara, Bologna, Firenze, Milano, Genova, Ventimiglia) senza dimenticare Teresa, fremendo per la vista degli italiani vili e degli stranieri traditori, e ribellandosi contro la natura stessa, la quale sembra volere che sempre vi siano oppressi e oppressori. Ritorna da Teresa che si è sposata.
Dopo un'intensa lotta interiore, Jacopo si uccide.
Artisticamente l'Ortis non è riuscito: l'accensione troppo viva degli affetti cade spesso nel declamatorio. L'Ortis è uno sfogo; Foscolo è ancora lontano dalla serenità contemplativa necessaria all'arte. Nel libro, c'è un agitarsi di sentimenti che cercano una via e abbisognano di un'intima disciplina.
Tuttavia esso riveste una particolare importanza nella storia della nostra letteratura:
- sia per alcuni motivi interessanti (espressione della crisi dell'Illuminismo; incitamento all'amor di patria; il motivo dell'esule; il pensiero della morte; la considerazione del conforto che deriva a chi muore sapendo che la sua tomba non sarà dimenticata dai vivi, e della bellezza femminile che conforta l'umano vivere, gli affetti familiari);
- sia per pagine di valore artistico (descrizioni di paesaggi, notazioni di stati d'animo);
- sia perchè è il nostro primo libro romantico (il primo libro in cui il senso e la gioia della vita appaiono rosi alla radice, in un estremo rilassamento di fronte alla forza avversa della realtà).
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