LETTERATURA ROMANTICO-RISORGIMENTALE: IL PRIMO ROMANTICISMO
Lo spirito anticlassicistico vivo negli scritti dei letterati lombardi e il proposito romantico di una letteratura popolare istruttiva trovano ampia espressione nella letteratura del primo Ottocento, che tende a venerare la patria e a saper sacrificare se stessi fino alla morte per lei. Il quale indirizzo è in piena coerenza con il principio della "modernità" dell'argomento. Che cosa di più moderno si poteva infatti contare delle speranze, delle aspirazioni, degli sdegni, delle rivendicazioni, del desiderio di libertà degli spiriti eletti prima, della borghesia poi, e del popolo italiano infine, in quegli anni di lotta sempre più aperta contro lo straniero? Ed è così che la lirica e la produzione teatrale del primo Ottocento, si ispira ad argomenti d'amor di patria, e patriottico si suole pertanto chiamare il "primo" periodo del "romanticismo" italiano.
LA LETTERATURA IN VERSI
Questa si svolge secondo i seguenti indirizzi:
a) poesia romantico-sentimentale d'influsso nordico
b) poesia patriottico-risorgimentale
c) poesia satirico-realistica
Le forme in cui si esprimono gli scrittori sono le romanze (canti popolari), le ballate, le novelle in versi.
a) Poesia romantico-sentimentale
I poeti più vicini alla letteratura nordica prediligono brevi storie d'amore, ricche di sentimentalismo ed avvolte talora in un alone di mistero, d'incantesimo, tinte di tragicità, o storie d'armi e di morte (Niccolò Tommaseo).
b) Poesia patriottico-risorgimentale
E' tutta pervasa di quell'impeto eroico che alimenta gli spiriti liberali italiani dai primi moti rivoluzionari dal 1820 in poi. I suoi autori non scrivono per guadagnarsi gloria letteraria ma per esprimere le loro aspirazioni, il loro odio verso l'oppressore, i loro dolori di esuli, e comunicarli ai loro concittadini per incitare gli spiriti alle rivendicazioni della libertà e all'indipendenza.
"Al fine patriottico soggiacciono tutti gli avvenimenti e i particolari contenuti poetici del Romanticismo; il Medioevo e il passato non sono più guardati per il gusto della rievocazione fantastica, ma per attribuire loro anima moderna e le passioni moderne: in tal guisa il fascinoso mondo medievale in Italia "viene asservito" alla passione patria "e si riempie" del fuoco ardente delle novelle speranze".
Giovanni Berchet, Luigi Mercantini (La Spigolatrice di Sapri), Goffredo Mameli (Fratelli d'Italia).
c) Poesia satirico-realistica
Diversa da quella dei patrioti è l'Italia del primo Ottocento che troviamo rappresentata nella poesia dialettale, la quale costituisce con la sua ispirazione aderente alla realtà la conquista più "significativa" del Romanticismo italiano. E' un'altro volto dell'Italia d'allora: ambienti umili, miserie della plebe, ipocrisie, un vecchio mondo provinciale chiuso nelle sue superstizioni e nel suo egoismo, governanti inetti. Ma nel tempo stesso l'intento satirico politico e sociale, fa rientrare la poesia dialettale del tempo nella fase patriottica del primo Romanticismo italiano.
Si distinguono:
- il milanese Carlo Porta che ritrae in modo umoristico o satirico, disgrazie di poveri diavoli, donne trascinate alla malavita, vita e vizi di ecclesiastici, taverne, catapecchie, luoghi di miseria e palazzi di nobili.
- il romano Giuseppe Gioacchino Belli che ritrae ambienti nobiliari e plebei, la società romana contemporanea, fondata sul privilegio e sull'ingiustizia, al tempo della più rigida reazione sotto papa Gregorio XVI: dal salotto del cardinale alla vita oscura del povero, dal governo pontificio e dai suoi soldati alla plebe.
- il toscano Giuseppe Giusti che si scaglia contro il lassismo delle coscienze e l'inettitudine delle classi dominanti in tono ironico usando un linguaggio e modi vicini al popolo.
LA LETTERATURA IN PROSA
Lo spirito patriottico d'incitamento all'azione o di ammaestramento civile e politico, trascorre vivissimo anche nelle opere in prosa: dal romanzo agli scritti di carattere autobiografico, alla storiografia.
Per la struttura letteraria predominano due tipi di prosa: foscoliana e manzoniana.
- la prosa foscoliana appartiene alla "prosa poetica" nuovo genere letterario nato dalla rivoluzione avvenuta nei generi e negli stili, che così ha dato l'avvio alla mescolanza dello stile della prosa con quello della poesia, creando uno stile nuovo, sussultante, ricco di movimento, dall'espressione indefinita.
- la prosa manzoniana è invece una prosa dall'espressione semplice e piana, che aderisce il più possibile alla parlata comune e tenta di abolire i limiti tra il linguaggio letterario e quello parlato: una prosa inaugurata dal Manzoni; la sua influenza si farà sentire sino ad oggi, insegnando a pensare senza gonfiezza e a scrivere con naturalezza. Nel primo Ottocento incontra particolare favore negli scritti autobiografici e in alcuni romanzi storici.
a) Scritti autobiografici
I memorialisti sono uomini politici o patrioti che hanno lasciato "memorie".
Silvio Pellico (Le mie prigioni), Massimo d'Azeglio (I miei ricordi).
b) Scritti ispirati dall'epopea garibaldina
Giuseppe Cesare Abba (Dal Quarto al Volturno).
c) Il romanzo storico
Sfogo di amor patrio sono gli scritti di carattere narrativo ed in particolare il romanzo storico. I Promessi Sposi sono stati imitati nella lingua ma nessuno è riuscito ad usarla come Manzoni, nessuno sa fondere storia e invenzione. Manca a loro lo spirito manzoniano: manca o difetta la capacità di penetrare a fondo nelle anime, di delineare e far rivivere interiori travagli: di far sentire nelle parole, nelle azioni, quell'alta coscienza umana, che riviviamo nella lettura dei Promessi Sposi.
Tommaso Grossi (Marco Visconti), Massimo d'Azeglio (Ettore Fieramosca).
d) La storiografia
Le opere del Mazzini (Doveri degli uomini) e del Gioberti (Rinnovamento civile d'Italia) appartengono più alla storia politica, economica, sociale ed alla filosofia che alla storia delle lettere.
Contemporaneamente a loro si svolge una storiografia del tempo, tutta di tendenza assoggettata agli ideali del Risorgimento e divisa in due correnti:
- neoguelfa o cattolico liberale che considera l'opera del papato essenziale per la storia d'Italia e per la resurrezione di questa.
- neo ghibellina che vede nel potere temporale del papato una forza nociva, che si oppoone all'indipendenza e all'unità della penisola.
Sono neoguelfi: Carlo Troya, Gino Capponi, Cesare Balbo (Le speranze d'Italia) Cesare Cantù.
Sono neo ghibellini: Giuseppe La Farina, Giambattista Niccolini.
Storici liberi da ogni tendenza: Michele Amari, Carlo Cattaneo.
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