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IPPOLITO NIEVO: CONFESSIONI DI UN ITALIANO

Autore: Ippolito Nievo (1831-1861)
Lingua originale: italiano
Data di uscita: 1867 con il titolo "Confessioni di un ottuagenario"
Genere: romanzo storico
Epoca: vicende italiane della fine del Settecento

LA TRAMA
Giunto all'età di ottant'anni, il nobiluomo Carlo Altoviti, che da ragazzo tutti chiamavano Carlino, racconta insieme la propria vita e uno spaccato di storia italiana. Carlino è già un uomo e ha una carica importante a Venezia quando i francesi invadono prima il Friuli, dove il giovane aveva trascorso l'infanzia, e quindi porgono fine alla millenaria esistenza della Serenissima.
Orfano di una sorella della contessa di Fratta, Carlo trascorre i suoi primi anni nel castello della zia. Si innamora di una cugina, la Pisana, una fra le più belle e inquiete figure della letteratura italiana. Pisana ha un animo generoso e incostante, ama farsi corteggiare, sa tessere intrighi come una donna navigata. Non vuole che nessuno le dica come deve comportarsi: però sarà lei, nei momenti più difficili, a compiere spontaneamente sacrifici che nessuno avrebbe osato chiederle.
Fervente patriota, Carlo Altoviti è coinvolto negli eventi più movimentati della vita nazionale, e corre fra Milano e il Lazio, Genova e Napoli. Nel frattempo l'incostante Pisana si è sposata con un vecchio gentiluomo che non ama, il Navagero, e ha anche altre relazioni. E' però lei a salvare Carlino quando, a Napoli, partecipa ai moti rivoluzionari del 1821 e viene condannato a morte. Lo segue nel suo esilio a Londra, lo assiste amorosamente, per curarlo arriva a chiedere l'elemosina per strada. Ma quando Carlino è colto da una cataratta agli occhi, e si teme che perda la vista, Pisana non resiste più. Muore consunta dalle sofferenze, ringraziando Carlino per il suo affetto.
Altoviti, che la stessa Pisana aveva incoraggiato a sposarsi con Aquilina Provedoni, torna in famiglia, riacquista la vista e riprende casa a Venezia. Là, insieme ai figli, vivrà "nient'altro che di memorie". Ha operato intensamente, può riposarsi. Ma gli affetti domestici non lo distolgono dal ricordo dell'unica donna che ha veramente amato, la capricciosa, infedele, buona, bellissima Pisana.

Carlo Altoviti
Tipico personaggio risorgimentale, Carlo Altoviti è un rivoluzionario, un liberale, un cospiratore mazziniano: atteggiamenti politici che oggi parrebbero un pò confusi, ma che nella sua epoca contribuiscono all'azione per l'indipendenza italiana. Spesso deluso, ripetutamente sconfitto, Carlino non perde mai la sua fede. Il suo ideale romantico si esprime nell'amore verso la Pisana e nell'amore verso la patria divisa, che un giorno sarà unita. Nel romanzo, la sua figura ha particolare vivezza quando l'autore ne descrive l'infanzia al castello di Fratta, piccolo mondo paesano dominato dai capricci della Pisana. Un ambiente che Carlino ottantenne ricorda anche con ironia, ma soprattutto con nostalgia.

Pisana
Fra i protagonisti femminili dell'Ottocento italiano, nessuno ha la sua forza, vivezza, vitalità. E' la prima che mostra di interessarsi all'0rfano Carlino, pur tiraneggiandolo e, a volte, mostrando di trascurarlo. Il bambino la adora e sopporta ogni suo salto d'umore. Gli basta starle vicino, accontentandosi di un suo sorriso. Intelligente ed estrosa, la Pisana non segue nessuna regola e si lascia condurre dalla vita. Sposa un vecchio nobile un pò per capriccio, un pò per far dispetto a Carlo: ma quando l'amico d'infanzia si trova in difficoltà, accorre ogni volta per aiutarlo. Appare, scompare, riappare, sempre ridente e inafferrabile, finchè la durezza della vita travolgerà anche la sua affascinante figura.