GIOSUE' CARDUCCI: SVOLGIMENTO DELLA POESIA CARDUCCIANA
Il Carducci raccoglie le sue poesie in 6 libri.
Nelle prime raccolte (Juvenilia, in cui si riflette l'esperienza del gruppo "Amici Pedanti" con Gargani, Chiarini, Targioni-Tozzetti, contro la tarda poesia romantica e il ritorno alla tradizione classica e a quella italiana dal Parini al Foscolo) si ha un Carducci a volte troppo seguace dei classici nostri fino al Monti e al Foscolo, a volte indulgente eccessivamente alla polemica che condiziona negativamente la sua vena poetica.
Precede la raccolta Giambi ed Epòdi, l'Inno a Satana un canto pubblicato a parte, in cui Satana è celebrato come il simbolo del libero pensiero, della natura e del progresso, contro ogni forma di ascetismo e di rinunzia.
Le raccolte Rime nuove e Odi barbare la prima delle quali è preceduta da un Intermezzo che costituisce il passaggio alla produzione successiva e si conclude con un canto di nostalgia alla terra natia e con una invocazione all'Ellade serena. I temi fondamentali della raccolta Rime nuove sono quelli della confessione un pò delusa e tormentosa, della natura e del passaggio evocatore di memorie care (Funere mersit acerbo, Traversando la Maremma toscana, Pianto antico, Il comune rustico). Il tema fondamentale della raccolta Odi barbare è ancora quello della rimembranza nel duplice significato di ricordo personale e di rievocazione storica, anche se quest'ultimo è prevalente. "Le ha intitolate barbare, perchè così suonerebbero agli orecchi e al giudizio dei Greci e dei Romani, perchè composte di versi e di accenti italiani ed armonizzate con quelle classiche. (Per la morte di Napoleone Eugenio, Alla stazione in una mattina d'autunno).
In Rime e ritmi l'ispirazione fondamentale è data dalla malinconia della vita che volge al tramonto, su cui pesa l'ombra del mistero e della morte.
Fa parte a sè Il Parlamento frammento de La canzone di Legnano che è tra i capolavori del Carducci.
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