ALESSANDRO MANZONI: GLI INNI SACRI
Dovevano essere 12 ma Manzoni ne compose solo 5: La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natal, La passione, La Pentecoste e i frammeni di Ognissanti.
In ognuno vi sono 3 parti:
- la presentazione del mistero
- la descrizione dei fatti evangelici ricordati
- la preghiera sempre corale ed appassionata
Negli Inni sacri il poeta celebra la recuperata fede e l'opera sublime del Redentore, il senso umano e mistico della liturgia, il carattere profondamente sociale e benefico della religione cristiana: la pietà umana, l'uguaglianza e la fratellanza degli uomini, la pace interiore.
Nei primi 4 Inni questa celebrazione rimane piuttosto esterna e poco poetica; difetta al Manzoni la capacità d'impostare dall'inizio una situazione e svolgerla con sicurezza intorno ad un argomento fondamentale, fino alla fine. Ciò non avviene nell'inno La Pentecoste. Qui l'ispirazione si concentra in una salda costruzione d'insieme, ed i molti motivi convergono tutti verso un unico motivo centrale: la Grazia dello Spirito Santo è necessaria all'uomo; discenda sugli uomini, come una volta discese sugli apostoli.
C'è nell'inno un sentimento fondamentale, una potente unitaria ispirazione che trasfigura e rappresenta pensieri, sentimenti, meditazione storica, fede religiosa, dogma; in esso il fatto biblico è rivissuto dal poeta e rappresentato vivo ed operante in una visione nuova, originale. Nella "Pentecoste" si manifesta il sentimento religioso caratteristico del Manzoni, il quale infonde il divino nell'umano: rappresenta con timidezza la realtà terrena pur mentre l'avvolge d'un'aura oltreterrena, e scorge l'occhio di Dio. La fede di Manzoni non è una dimenticanza di questo mondo, ma la sua sublimazione (diventa un incitamento alla vita spirituale). Il suo è sentimento religioso altamente cristiano ed umano per quel donarsi della fede a tutti; e nel tempo stesso è cristianamente democratico: gli umili, i diseredati sono guardati con carità.
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