IPPOLITO NIEVO
Ippolito Nievo nasce nel 1831 a Padova, quando il Veneto è ancora occupato dagli austriaci. Il suo primo amico è il nonno materno, che ha avuto importanti incarichi sotto Napoleone e agli ordini del governo di Vienna. E' questo vecchio signore, con i suoi racconti, che dà al ragazzo la prima idea del futuro romanzo. Anche il padre di Ippolito è un funzionario ministeriale, che però insegna al figlio i princìpi della libertà e dell'indipendenza che saranno alla base del Risorgimento italiano. così, pur iniziando la sua attività letteraria, Nievo frequenta i patrioti, viene arrestato dalla polizia austriaca, va volentieri con Garibaldi. Scrive le Confessioni tra la fine del 1857 e l'estate del 1958, in appena otto mesi di intensissimo lavoro. Di nuovo fra i garibaldini, partecipa alla liberazione di Palermo, da dove manda lettere entusiaste alla madre e all'amata Bice Melzi d'Eryl, una signora milanese che ispirerà la figura della Pisana. Proprio per raggiungerla, lo scrittore non aspetta una nave sicura e si imbarca su un vecchio e logoro battello che, colto dalla tempesta, si inabissa non lontano da Capri. Garibaldi lo ricorderà "come uno tra i migliori di quella schiera di valorosi compagni ch'egli piangeva perduti nella sua vita di soldato e di cittadino".
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