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giuseppe parini: le odi

Le Odi sono 19 e sono divise in due gruppi.

Le Odi del primo gruppo, composte tra il 1757 e il 1769 appaiono più strettamente legate alla polemica illuministica, morale e, nello stesso tempo sociale e umanistica. Per quanto riguarda lo stile egli cerca di accogliere, accanto alla nitida misura espressiva dei classici, le istanze di un'arte realistica e rivolta all'utile sociale. Sono La vita rustica, La salubrità dell'aria, L'educazione, L'innesto del vaiuolo, Il bisogno.

Con la poesia La recita dei versi si apre il secondo gruppo con il quale Parini raggiunse più alti risultati. Il passaggio dall'impegno riformatore ad una posizione di isolamento morale è segnato da La caduta. Al poeta, caduto per strada, un viandante reca aiuto e riconoscendolo gli suggerisce vari metodi per acquistare ricchezze e agi; il poeta lo ringrazia ed esprime la sua condanna a quei metodi e l'intenzione di tener intatta la propria dignità. In questa ode si nota la denuncia della corruzione della società contemporanea.

Altre odi sono Il pericolo, Il dono, Il messaggio, Sul vestire alla ghigliottina, Alla musa, ebbero queste un'influenza profonda sull'immediato futuro della lirica italiana. In queste odi la poesia è ispirata dall'idoleggiamento della bellezza consolatrice e confortatrice: il poeta cerca di evadere dalle pene della realtà, rifugiandosi in un mondo di obliosa contemplazione. Il Parini rielaborava le suggestioni di una nuova poetica promossa da Winckelmann, destinata ad avere un rilevante sviluppo; la poetica del neoclassicismo (i neoclassici confermano il carattere esemplare dell'antichità, isolano l'arte greca da quella romana. Winckelmann sostiene che nell'Ellade, terra felice dell'arte e della filosofia si attuò un equilibrio mai più raggiunto dallo spirito umano; che le qualità più notevoli dell'arte greca sono grazia, serenità e grandezza; che l'arte moderna più valida è quella che si rifà ai modelli greci). La più bella di queste odi è Il messaggio in cui il dolce vagheggiamento della soave bellezza della giovane donna (Maria di Castelbarco) si colora di pacata malinconia e contenuto rimpianto per l'avvertimento, da parte del poeta, della non lontana fine.