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il seicento: l'arte barocca

La linea armonica, che era l'aspetto più appariscente dell'arte del '500, si spezza, nel campo architettonico: le linee curve prendono il sopravvento sulle rette.
La stessa tendenza all'ornamentazione si riscontra nella pittura in cui predominano contrasti di luci, colori cupi di tempesta, atteggiamenti che esprimono intensi sentimenti, passioni, estasi. Nella scultura troviamo statue avviticchiate e contorte, figure di marmo in espressioni più o meno retoriche (vuote), di valore esclusivamente decorativo, messe nelle numerose nicchie dei palazzi.

Centro dell'arte barocca è la Roma papale e il primo a incarnarne lo spirito, è Francesco Borromini, architetto, che inizia la sua carriera a Roma nel 1634 con la Chiesa e il Convento di S.Carlino alle Quattro Fontane, poi il Convento dei Filippini, S.Ivo alla Sapienza, S.Andrea delle Fratte. Accanto a lui ci sono Gian Lorenzo Bernini, architetto, scultore, pittore, che innalzò il baldacchino di San Pietro e la Fontana del Tritone, Palazzo di Montecitorio, il palazzo Barberini, il palazzo Odescalchi, il colonnato di San Pietro; Filippo Juvarra architetto messinese costruì la Basilica di Superga, i castelli di Stupinigi e di Rivoli, la facciata del Palazzo Madama di Torino; Luigi Vanvitelli, noto per la Reggia di Caserta.
Nel campo della pittura troviamo Guido Reni di Bologna, Francesco Barbieri detto il Guercino, Salvatore Rosa e Michelangelo Merisi detto il Caravaggio che segna la fine dell'arte rinascimentale e dà avvio all'epoca moderna.