OMERO: ODISSEA
Autore: Omero
Lingua originale: greco antico
Genere: poema epico di 24 libri di esametri
Epoca storica: la guerra di Troia XIII secolo a.C.
LA TRAMA
L'Odissea è in qualche modo il seguito dell'Iliade. Troia è stata conquistata grazie allo stratagemma del cavallo di legno ideato da Ulisse ed è stata distrutta. Da questo momento, dopo 1o anni di guerre, inizia il ritorno degli eroi greci alle proprie case: Omero descrive in particolare quello di Ulisse che peregrinò per altri 10 anni prima di rivedere Itaca, la sua patria. L'azione del poema dura una quarantina di giorni, da quando Ulisse lascia l'isola della ninfa Calipso, fino al momento in cui riprende il possesso della sua reggia, insidiata dai Proci. Il resto del viaggio è raccontato dallo stesso protagonista ai suoi ospiti, dopo il naufragio sull'isola dei Feaci, dove regna Alcinoo. Ulisse ricorda gli scontri con la natura, gli dèi e gli uomini: i Ciconi, i Lotofagi, i Ciclopi e la paurosa avventura con Polifemo, i Lestrigoni, la maga Circe, la lunga sosta nell'isola di Ogigia presso Calipso e, infine, l'arrivo nell'isola ospitale dei Feaci. La parte finale del poema descrive l'arrivo di Ulisse ad Itaca. I Proci spadroneggiano nella reggia e pretendono che Penelope, la moglie di Ulisse, sposi uno di loro. Tutti ormai credono Ulisse morto, tranne Penelope e suo figlio Telemaco, al quale Ulise si rivela prima di passare all'azione e di sterminare i Proci.
I PROTAGONISTI
Ulisse. E' certamente il personaggio più complesso della letteratura antica. Fu guerriero poderoso e violento. Mostrò saggezza ed equilibrio rincuorando Achille e impedendo ai greci di tornare in patria abbandonando l'assedio di Troia. Astuto, talvolta subdolo, fece costruire il cavallo di legno che ingannò i troiani: stordendolo con il vino, accecò Polifemo. Romantico, sognava la patria lontana, Itaca. Innamorato e vendicativo, tornato dalla moglie Penelope sterminò i Proci. Uomo di fede, ebbe sempre l'aiuto della dea Athena. Ma forse l'essenza autentica del personaggio è il grande senso d'invididualità. Ulisse è il ribelle che sa affrontare l'ignoto.
Penelope. Per tenere a bada i Proci, disse che avrebbe scelto un nuovo sposo appena avesse finito di tessere un telo. Ma ogni notte disfaceva quanto aveva tessuto durante il giorno. Penelope simboleggia le fedeltà coniugale; è l'unica "moglie di eroe" omerico a non tradire il marito.
Telemaco. Figlio di Ulisse. Durante l'assenza del padre fu educato e aiutato dalla dea Athena che aveva assunto l'aspetto del vecchio insegnante Mentore. Non si conosce con esattezza la sua fine. Qualche mito dice che Telemaco uccise la maga Circe, ma dalla figlia della maga, Cassifone, fu ucciso a sua volta per vendetta.
Calipso. Ninfa regina dell'isola Ogigia. Profondamente innamorata di Ulisse, gli offrì il dono dell'immortalità per convincerlo a restare sempre con lei. Ma Ulisse rifiutò per tornare a Itaca da Penelope.
Circe. La maga, figlia di Elios, il sole. Abitava in un'isola vicino alla costa italica, a poca distanza dal Capo Circeo. Aveva mutato in mostro marino per gelosia la ninfa Scilla. Mutò in porci i marinai di Ulisse.
Polifemo. Il mostruoso enorme ciclope, figlio di Posidone, dio del mare. Aveva un solo occhio in mezzo alla fronte; abitava una caverna nei pressi del monte Etna. Cannibale, divorò alcuni compagni di Ulisse, che lo accecò dopo averlo fatto ubriacare.
GLI EROI GRECI
Agamennone. Dopo un lungo viaggio, nella sua reggia di Micene trova la morte a tradimento per mano della moglie Clitennestra e di Egisto. In quell'occasione perde la vita anche la profetessa Cassandra, figlia di Priamo.
Menelao. Otto anni dura il suo viaggio di ritorno da Troia. Mentre torna con Elena e i tesori del bottino di guerra, una tempesta lo coglie presso il promontorio Melea ed è sbalzato con le sue navi in Egitto.
Aiace Oileo. Triste la storia del "piccolo" Aiace, che si era fatta nemica la dea Athena, perchè nel saccheggio di Troia, penetrato nel tempio, aveva portato via con forza Cassandra. Athena lo punisce facendolo naufragare. Aiace riesce a salvarsi su uno scoglio e a gran voce si vanta che non ha bisogno di protezione di alcuna divinità. Posidone (Nettuno), sdegnato da questa insolenza, con un colpo del suo tridente spacca lo scoglio e Aiace sprofonda in mare.
Diomede. Torna felicemente ad Argo. Avendo avuto dai parenti una fredda accoglienza, riprende la via del mare. Finito sulle coste italiane, prende parte alla guerra dei Dauni contro i Massapi. Fonda diverse città, tra le quali Benevento, Arpi e Brindisi.
Teucro. Fratellastro di Aiace Telamonio, torna a Salamina, ma il padre non vuole accoglierlo perchè non ha custodito la vita del fratello (si è ucciso dopo un litigio con Ulisse). Teucro si reca a Cipro.