LA RIVOLUZIONE FRANCESE
LA VIGILIA
Alla fine del Settecento la Francia era un Paese progredito. Ma l'ordinamento politico era antiquato e il potere del Re assoluto. La società, divisa in tre Stati o Ordini, era fondata sulla disuguaglianza e il privilegio. Il primo Stato comprendeva circa 400 mila nobili, proprietari del 30% delle terre, con diritto di accesso alle cariche pubbliche ed esenzione dalle imposte. Del secondo Stato faceva parte il clero, circa 150 mila ecclesiastici, esente anch'esso dalle imposte, autorizzato ad incassare la "decima" dai contadini, proprietario del 10% delle terre. Il terzo Stato era formato da 20 milioni di contadini, 2,5 milioni di borghesi (avvocati, medici, mercanti, banchieri, scrittori ecc.), 1,5 milioni di artigiani ed operai. Tutti costoro avevano solo doveri.
LA PRESA DELLA BASTIGLIA
Nel maggio 1789 il re Luigi XVI convocò gli Stati Generali. I rappresentanti del Terzo Stato chiesero, a sorpresa, il voto individuale anzichè per Ordine. Questo avrebbe consentito al Terzo Stato di ottenere la maggioranza. Il Re rifiutò e il Terzo Stato si proclamò Assemblea Nazionale Costituente. Luigi XVI ordinò all'esercito di concentrarsi attorno a Parigi: la folla si scatenò e assalì la fortezza della Bastiglia e liberò i prigionieri. Da Parigi la ribellione si estese alle Province e costrinse il Re a cedere. Il 26 agosto 1789 l'Assemblea nazionale approvò la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, destinata a diventare la base delle Costituzioni moderne.
IL TERRORE
Nel 1792 il Governo rivoluzionario dovette affrontare l'attacco armato di Austria e Prussia e, ritenendo il Re responsabile dell'intervento straniero, dichiarò decaduta la monarchia, condannò Luigi Xvi e lo fece ghigliottinare il 21 gennaio 1793. A Parigi il potere era intanto finito nelle mani dei Giacobini, l'ala estremista dei rivoluzionari (Robespierre, Saint-Just, Marat, Danton), che instaurarono un regime durissimo e sanguinario detto il Terrore. Le armate francesi, nel frattempo, respinsero gli eserciti stranieri. Superato il difficile momento militare, i capi del Terrore finirono vittime della stessa violenza che avevano suscitato. Il Governo passò nelle mani dei moderati (Direttorio), che approvarono una nuova Costituzione nel 1795.
LA GHIGLIOTTINA
Una canzone popolare attribuisce l'invenzione di questo strumento di morte al medico Giuseppe Guillotin, da cui ha preso il nome. Non è esatto. Guillotin, membro degli Stati Generali, si era limitato a presentare una legge per umanizzare le condanne a morte, sino ad allora eseguite soprattutto con l'impiccagione. Il chirurgo Antoine Louise progettò quindi la ghigliottina. Il primo condannato a morte che ebbe la testa mozzata dalla ghigliottina fu il brigante Nicola Pelletier il 25 ottobre 1792.
SULLA PELLE DEI CONTADINI
E' stato calcolato che su 100 franchi di prodotto della terra, i contadini francesi prima della Rivoluzione dovessero versarne 53 al Governo, 14 come "decima", 14 per altri diritti. Sui 19 franchi rimasti gravavano ancora le imposte indirette ( tassa del sale, corvèe, tasse comunali sui ponti e sulle strade, mantenimento della chiesa, del municipio ecc. ). Ecco perchè, nonostante l'ottima situazione dell'agricoltura, la vita dei contadini era a stento al livello di sopravvivenza.
IL SISTEMA DECIMALE
Tra le innovazioni introdotte dal Governo rivoluzionario ci fu anche il sistema decimale. Nasce il metro come unità di misura comune a tutta la Repubblica. Come punto di riferimento viene presa la lunghezza del meridiano terrestre, di cui il metro è la quarantamilionesima parte.
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