QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

GLI STATI UNITI D'AMERICA

Nel corso di 100 anni, a partire dal XVI secolo, oltre 3 milioni di europei emigrarono nell'America settentrionale. I più numerosi furono i coloni inglesi, che verso la metà del XVII secolo avevano costituito lungo le coste dell'Atlantico 13 colonie con un milione e mezzo di abitanti. In quelle a Nord - Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island, Connecticut - erano sviluppati industria e commercio (cantieri navali, fabbriche tessili, distillerie di bevande alcoliche). Nelle quattro colonie centrali - New York, Pennsylvania, New Jersey, Delaware - chiamate "le colonie del pane" la popolazione era dedita all'agricoltura e all'allevamento. Nelle cinque colonie meridionali - Maryland, Virginia, North Carolina, South Carolina, Georgia - vi erano estese piantagioni di tabacco e cotone, con grandi fattorie. La manodopera era fornita a prezzi bassissimi dagli schiavi negri e dai contadini poveri immigrati dall'Europa che lavoravano anni per rimborsare i debiti contratti per il pagamento del viaggio.

Nel XVIII secolo le colonie americane godevano di una certa libertà politica e amministrativa, ma non avevano libertà economica, perchè la madrepatria, dove regnava l'autoritario Giorgio III (1760-1820), imponeva che i prodotti fossero esportati solo in Inghilterra e non permetteva che si avviassero attività in concorrenza con quelle delle imprese inglesi, dalle quali esclusivamente dovevano essere importati i manufatti.

LA PROTESTA DEL TE'
In seguito all'imposizione di forti tasse da parte del re senza la prevista consultazione dell'Assemblea locale delle colonie, preposta al compito, scoppiarono i primi contrasti. Nel 1770 a Boston soldati inglesi spararono sui dimostranti. Nel 1773, sempre a Boston, un gruppo di appartenenti a una società patriottica salirono su tre navi inglesi fingendosi pellirosse e scaricarono in mare 342 casse di tè. Nonostante alcuni tentativi di soluzione pacifica, operati da una delegazione inviata a Londra con a capo Beniamino Franklin e da una riunione dei rappresentanti di tutte le colonie a Filadelfia (1774), nel 1775 a Lexington e a Concord volontari americani aprirono il fuoco sulle truppe della guarnigione britannica (1775): era la guerra. Giorgio III inviò in America un esercito che si scontrò con le truppe degli insorti comandate da George Washington, alle quali si aggiunsero rinforzi francesi, spagnoli e olandesi. Dopo alcuni anni di combattimenti dall'esito incerto, le sorti volsero decisamente a favore dei ribelli. Giorgio III dovette dichiararsi vinto e firmare la pace di Versailles (1783) con la quale riconosceva la completa indipendenza delle 13 colonie americane. Solo tra gli insorti la guerra era costata 70 mila morti.

UNA STORICA COSTITUZIONE
La Costituzione degli Stati Uniti, i cui padri principali furono Washington e Franklin, venne approvata definitivamente nel 1787. Il suo valore storico è grandissimo, perchè sancì alcuni principi alla base di tutti gli Stati democratici che nei due secoli successivi si sono andati formando. Il più importante è quello della divisione dei poteri: quello legislativo affidato a un Congresso (Senato e Camera dei rappresentanti); quello esecutivo a un presidente eletto ogni quattro anni; il potere giudiziario ai tribunali dei singoli Stati e a una Corte Suprema confederale.

Per i tempi la Costituzione americana fu un evento paragonabile solo alla successiva Rivoluzione francese, ma nonostante la sua forte carica democratica, all'inizio non fu uguale per tutti. Ne furono esclusi i negri e i pellirosse. I negri, benchè 5000 avessero combattuto valorosamente contro gli inglesi, continuarono a essere importati come schiavi fino al 1808 e si dovette attendere la conclusione della guerra civile tra Nordisti e Sudisti (1865) perchè ottenessero i diritti civili dei bianchi. Fino allora, nel conteggio della popolazione, 5 negri contavano come 3 bianchi ed erano i loro padroni a rappresentarli politicamente. I pellirosse furono gradualmente sterminati dai pionieri che si spingevano sempre più verso Ovest alla conquista di quelle immense terre incolte, ma fertili.