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i 55 giorni di aldo moro

Il 16 marzo 1978, non appena si diffuse la notizia del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione dei suoi uomini di scorta, il paese si mobilitò, aderendo allo sciopero generale indetto da CGIL, CISL, UIL e partecipando a imponenti manifestazioni a difesa della democrazia repubblicana, colpita in uno dei suoi esponenti più rappresentativi.
Durante i 55 giorni del rapimento di Moro si aprì un contrasto tra i sostenitori della “fermezza” (i quali ritenevano che un patteggiamento di fronte al ricatto delle BR avrebbe significato un loro riconoscimento politico e quindi una resa dello Stato di fronte al terrorismo) e quelli della “trattativa” (i quali sostenevano che primo dovere dello Stato era quello di salvare la vita di Moro).
Il 24 aprile in uno dei loro comunicati le Brigate Rosse chiesero lo scambio di Moro con 13 reclusi per terrorismo. Il PSI ed esponenti della DC, come Fanfani, ritennero che vi fossero spazi per una trattativa, come richiedeva anche Moro nelle numerose lettere che le BR facevano pervenire dalla sua prigionia. Il riesame delle carceri speciali e la grazia a un terrorista ammalato avrebbero dovuto consentire, a loro avviso, la liberazione di Moro senza implicare un riconoscimento diretto delle BR.
Il 5 maggio le BR annunciarono che il sequestro si concludeva “eseguendo la sentenza a cui Aldo Moro è stato condannato”. Nei giorni successivi Craxi e Fanfani avviarono altri contatti a favore di una trattativa.
Il 9 maggio il rinvenimento del corpo di Moro nella Renault rossa in Via Caetani pose fine a ogni illusione.
Ma i 55 giorni del sequestro di Moro presentano tuttora anche aspetti non chiariti, come la mancata perquisizione del covo di Via Gradoli a Roma una delle basi logistiche delle BR durante il sequestro di Moro e a cui la polizia era giunta già il 18 aprile; oppure l’episodio del lago della Duchessa in Abruzzo, dove furono inviate ingenti forze di polizia alla ricerca del corpo di Moro sulla base di un falso comunicato, smentito dalle BR. Forti sospetti sono stati avanzati anche sull’efficienza dei servizi segreti, allora comandati da uomini della loggia P2, contraria al coinvolgimento del PCI nel governo, sostenuto invece da Moro.