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PERCHE’ CI SONO REGIONI COL NOME AL PLURALE

Per la verità l’unico nome di regione italiana usato comunemente al plurale è quello delle Marche. Altre due regioni, invece, possono essere indicate come nome sia al singolare sia al plurale, con preferenza per la prima forma: si tratta della Puglia (o Puglie) e dell’Abruzzo (o Abruzzi).

Vediamo l’origine di questi nomi. Nel periodo feudale si usava chiamare Marca (dal tedesco Mark) una zona di confine. Alla fine del X secolo esistevano già, fra l’Appennino e l’Adriatico, tre territori con questa denominazione: la Marca Superiore o Camerinese, la Marca Anconetana e la Marca Firmana. Ecco perchè dal 1815 si usa il nome Marche per indicare la regione corrispondente a quei territori.

Praticamente la stessa spiegazione ha la forma al plurale Abruzzi. Nel XIII secolo, quando il territorio passò dagli Svevi agli Angioini, Carlo d’Angiò vi istituì due circoscrizioni, una a sud del fiume Pescara (che venne chiamata Abruzzo citeriore) e una a nord dello stesso fiume (con il nome di Abruzzo ulteriore). Da allora si parlò quindi di due Abruzzi e in questo senso il nome viene talora usato al plurale ancora oggi.

Meno chiara è l’origine della forma plurale Puglie. In passato infatti questo nome era usato al singolare. Bisogna però tenere presente che sotto gli Angioini l’odierno territorio pugliese venne diviso in tre circoscrizioni, chiamate Capitanata (quella a nord), Terra di Bari (quella in mezzo) e Terra d’Otranto (quella a sud). In seguito molti indicarono l’intero territorio con il nome Puglie (al plurale) forse per mettere in risalto che con quella parola intendevano riferirsi a tutte le tre circoscrizioni.