LA STORIA PRIMA DI CRISTO – PARTE 4
346 – Continua la campagna di espansione dei Macedoni al comando di Filippo II, un grande condottiero che crea il più formidabile Stato (Macedonia) militare della Grecia. Questo re voleva, come Pericle prima di lui, fare della Grecia un solo Stato e si proponeva poi di guidare un esercito contro l’Asia Minore e l’Oriente. Un sogno che realizzerà il figlio Alessandro.
338 – Atene e i suoi alleati marciano contro i Macedoni, ma vengono sbaragliati nella battaglia di Cheronea.
333 – Dopo aver unificato la Grecia, aver conquistato la Siria e la Fenicia, dopo essere stato proclamato faraone d’Egitto, Alessandro Magno guida 35 mila uomini attraverso i Dardanelli e sconfigge i Persiani.
331 – Alessandro penetra nel cuore dell’impero persiano, conquista Babilonia, Susa e infine Persepoli.
327 – Dopo aver consolidato il suo impero, Alessandro Magno avanza all’interno dell’India che egli ritiene il limite estremo del mondo, bagnata tutto intorno dall’Oceano. Ma qui le sue truppe si rifiutano di proseguire. Alessandro nel 323 rientra a Babilonia dove muore prima di realizzare il grandioso progetto di creare un impero greco-persiano.
324 - In Atene scoppia lo scandalo dell’oro: Demostene, accusato di aver rubato il denaro depositato sull’Acropoli, è condannato e costretto alla fuga.
323 – L’impero di Alessandro viene diviso tra i suoi generali. Tolomeo prende l’Egitto, mentre Antigono sceglie gran parte dell’Asia Minore. Nei tre secoli successivi (fino alla morte di Cleopatra nel 30 a.C.) la cultura greca si diffonde in tutto l’Oriente. Il greco diventa la lingua dominante nell’area del Mediterraneo.
299 - In Italia inizia la terza guerra sannitica. Si forma una Lega antiromana promossa dai Sanniti con Etruschi, Umbri, Sabini, Lucani e Galli.
290 – Con la resa dei Sanniti, i Romani estendono il loro potere oltre al Lazio, sull’Etruria, l’Umbria, la Sabinia, il Sannio e la Campania.
Intorno a questa data si colloca la costruzione del Colosso di Rodi, considerata una delle sette meraviglie del mondo.
285 – Viene costruito sull’isoletta di Pharos, nei pressi di Alessandria d’Egitto, un faro, considerato tra le sette meraviglie del mondo. Sulla sommità c’era una fiamma visibile in un raggio di 50 km.
280 – Pirro, ambizioso re dell’Epiro sbarca a Taranto con un grosso esercito e vince i Romani nella battaglia di Eraclea. Il successo di Pirro è dovuto agli elefanti, sconosciuti ai Romani.
278 – Pirro lascia perdere i Romani e si trasferisce in Sicilia, in aiuto di Siracusa contro i Cartaginesi. Inizialmente ottiene ottimi successi. L’anno dopo ritorna in Puglia, viene sconfitto dai Romani. Decide pertanto il ritorno in patria.
270 – Con la sottomissione di Taranto e l’occupazione di Reggio Calabria, il dominio romano è definitivamente stabilito su tutta la Magna Grecia e Roma diviene una potenza mediterranea.
Le forche caudine
E’ il 321 a.C. Roma combatte contro le tribù sannitiche una delle tre guerre scatenate per avere il controllo dell’Italia. I Sanniti occupano un vasto territorio, fra Napoli e il mare Adriatico, che comprende ricche città come Nola, Capua e Benevento. E’ proprio in provincia di Benevento che l’esercito romano, sorpreso in una gola, subisce una tremenda sconfitta. I Sanniti non si accontentano di vincere. Vogliono umiliare i nemici: fanno firmare ai consoli una pace vergognosa e costringono gli sconfitti a passare sotto il giogo formato da tre lance: le forche caudine. Perchè questa cerimonia crudele? La risposta è semplice. I Sanniti non erano più feroci dei loro rivali. Semplicemente hanno ripagato con la stessa moneta le atrocità subite dai Romani: torture, incendi, violenze sulle donne e sui bambini, razzie. Erano tempi di barbarie.
Tebe
Epaminonda, condottiero tebano, è una delle più nobili figure del mondo greco. Nato verso il 418 a.C., cresce con gli studi filosofici, la musica, la ginnastica, tenendosi lontano dalle fazioni politiche del suo Paese. Ma quando l’amico Pelopida fa cadere il governo dei signori di Tebe. Epaminonda diventa il più sicuro sostegno delle nuove libertà repubblicane. E’ lui che dà un nuovo ordinamento federale allo Stato e guida i tebani contro gli spartani invasori. Vince a Leuttra (371 a.C.), facendo combattere le falangi con il “metodo obliquo”, nuova tattica militare. Poi viene accusato ingiustamente di tradimento. Assolto, riprende il comando e continua la guerra contro Atene e Sparta alleate. Nella battaglia di Mantinea (362 a.C.) è ancora vittorioso, ma cade ferito a morte. Si fa estrarre la punta dell’asta e prima di morire raccomanda ai suoi concittadini di fare la pace.
Le conquiste dei Macedoni
I Macedoni, greci di origine, erano rimasti isolati dal resto del mondo greco tanto da essere considerati alla stregua dei barbari. Essi costituivano uno Stato unitario retto a monarchia e quando il re Filippo ne organizzò l’esercito, si trovarono ad essere un forte organismo politico alle spalle di un Paese ormani stremato e disgregato, sul quale non era difficile imporre il proprio dominio.
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