QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

LE GRANDI CIVILTA': GLI INCAS

Nell'attuale Perù, sulla città di montagna di Cuzco, regnava intorno al 1200 d.C. la famiglia degli Incas, il cui capo discendeva da Inti, il dio del Sole. Poco alla volta gli Incas estesero il loro impero su tutti i territori confinanti, dalle Ande all'Oceano, dall'Ecuador al Cile, raggiungendo il massimo splendore tra il 1400 e il 1500 e costituendo la più grande civiltà dell'America antica. Caddero, infine, sotto la dominazione degli invasori spagnoli, comandati da Francisco Pizarro, giunti in Perù nel 1532, attratti dalle leggende che parlavano di enormi quantità di oro. Tutte le antiche tradizioni incaiche andarono perdute; per fortuna i preti spagnoli raccolsero e misero per iscritto cronache ispirate alla storia degli Incas che, insieme con i ritrovamenti archeologici, ci permettono di ricostruire i tratti fondamentali di questa affascinante civiltà.

UN DIO TRA LE STELLE
I principali dèi incaici erano le forze della natura: Inti, il Sole; Quilla, la Luna; la Folgore; l'Arcobaleno e gli Astri. Creatore di tutto era Viracocha, immaginato come un vecchio dai capelli bianchi che dimorava al centro della Via Lattea. Gli Incas erano superstiziosi e credevano negli spiriti che abitavano dappertutto, nelle piante, negli uccelli, nelle pietre. I sacerdoti erano anche indovini e per le predizioni osservavano le stelle. Oltre ai due sommi sacerdoti, un uomo e una donna di nobile stirpe, e ai sacerdoti addetti alla cura dei templi, c'erano le Mamacunas o "donne consacrate", dedite all'educazione delle fanciulle nobili destinate a diventare le vergini del Sole.

IL SACRIFICIO DEL LAMA BIANCO
Il primo re inca ad insignirsi del titolo di Sapa fu Roca, intorno al 1300, quando gli Incas incominciarono la loro espansione. Il Sapa Inca (unico imperatore) era un re divino e a lui spettava l'onore di celebrare la Festa del Nuovo Anno, il giorno in cui il Sole si trovava a picco a mezzogiorno sul tempio a lui dedicato nella capitale Cuzco. Allora l'Inca si toglieva la corona, una semplice fascia decorata con un simbolo sacro che gli circondava la fronte, pregava il Sole dentro il tempio e poi usciva sulla piazza antistante a benedire il lama bianco destinato al sacrificio sulle montagne. Al termine del rito tutto il popolo cominciava a far festa, danzando e bevendo chicha (birra di mais). Come il Sole esercitava la sua benefica azione sulle piante e sugli animali, così il Sapa Inca, figlio del dio, regnava per il bene del suo popolo. Quando saliva al trono, l'imperatore doveva sposare la sorella maggiore; il loro primogenito sarebbe stato il successore.

COCA, ALPACA E VIGOGNA
Re e nobili vivevano in palazzi, le classi meno abbienti, invece, in case di pietra e argilla, senza porte nè letti nè sedie. Dormivano su stuoie e sedevano sui talloni. Il pasto principale era quello serale a base di stufato di patate, fagioli e altre verdure, aromatizzato con spezie piccanti. Tutti gli abitanti del villaggio lavoravano: del raccolto, due terzi andavano allo Stato come tributo. Veniva immagazzinato e distribuito in tempi di carestia. Il resto era suddiviso tra i membri della comunità. I contadini coltivavano soprattutto patate, fagioli, peperoni, frutta e granoturco. Nei mesi di dicembre e gennaio si piantava la coca: le foglie di questa pianta venivano masticate e agivano da stimolante. Il consumo di questa droga era riservato ai sacerdoti e alla nobiltà. Sulle montagne i pastori allevavano l'alpaca, con la cui lana tutti si vestivano. La vigogna selvatica, invece, veniva cacciata solo per ordine del Sapa Inca e con la sua lana si facevano abiti esclusivamente per l'imperatore e gli alti funzionari.

SOLO A PIEDI
Il territorio degli Incas, quasi tutto sulle Ande, era aspro e accidentato e aveva bisogno di buone strade per i collegamenti tra le varie zone dell'impero. Due strade principali correvano da nord a sud, in esse confluivano centinaia di strade secondarie da est a ovest. Sugli altipiani le vie erano lastricate di pietra o tagliate nella roccia; sulle coste, invece, non erano spianate ed erano delimitate da file di tronchi. C'erano ponti sospesi per superare le gole o i fiumi, piccole gallerie per abbreviare i percorsi e strade a scalinata per affrontare i tratti più ripidi. Gli Incas non conoscevano la ruota, viaggiavano poco e sempre a piedi. Lungo le strade sorgevano numerose stazioni di posta per il riposo dei corrieri, dei funzionari e dell'esercito. Soltanto il Sapa Inca, che continuamente si spostava da una parte all'altra dell'Impero, disponeva di un mezzo di trasporto: un palanchino con il tetto di piume, portato a braccia dai nobili di rango più elevato.