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JOHANN SEBASTIAN BACH

Sino alla metà dell'Ottocento non c'era differenza tra musica classica e leggera. Mozart e Beethoven hanno scritto decine di melodie per balli e feste di paese. Sulla piazza del mercato di Lipsia c'è una targa che ricorda il "Caffè Zimmermann", dove nel Settecento un signore sulla quarantina dirigeva musiche da salotto. Era un uomo fiero e parsimonioso come certi contadini. S'era sposato due volte e aveva venti figli. Parliamo di Johann Sebastian Bach, uno dei più grandi compositori nella storia della musica.

Oggi, più di 200 anni dopo, le sue opere sono studiate dagli allievi di tutti i conservatori del mondo. E ogni giorno vengono eseguite in migliaia di sale da concerto. Eppure Bach si considerava poco più di un artigiano. Due dei suoi figli, Johann Christian e Carl Philipp Emanuel, per un certo periodo sono diventati più celebri del padre.

Bach nacque nel 1685 a Eisenach, da una famiglia che da quasi due secoli dominava la scena musicale della Turingia, regione della Germania centro-settentrionale. Veit Bach, il capostipite della dinastia era un fornaio ungherese: lo chiamavano il "mugnaio con la cetra". Orfano a 10 anni, era stato accolto dal fratello maggiore, Johann Christoph, organista che lo aveva mandato al ginnasio.

A 18 anni, finita la scuola, Johann Sebastian iniziò a fare il musicista di professione, come il nonno, il padre e il fratello. Presto scoprì che era un mestiere ricco di amarezze: all'inizio del Settecento gli artisti facevano fatica a sbarcare il lunario e a trovare un impiego. Il musicista, come un servo, indossava la livrea e mangiava al tavolo dei camerieri.

Nell'aprile del 1703 Bach ottenne il primo incarico alla corte di Weimar, con i compiti di "violinista e lacchè". Pochi mesi dopo si trasferì a Arnstadt, come organista e Kantor, cioè maestro di musica. Nel 1707, a 22 anni, andò a Muhlhausen dove compose i primi lavori, tra i quali la cantata Gott ist mein Konig (Dio è il mio re). L'anno dopo diventò organista e Kammermusikus del duca Johann Ernst, incarico che tenne per otto anni.

Nel 1716 a Weimar si liberò il posto di Kapellmeister, cioè direttore d'orchestra, uno degli impieghi più ambiti dell'epoca. L'anno dopo Bach accettò l'invito del principe Leopoldo di Kothen, dove trovò uno stipendio più che raddoppiato, il rango di "ufficiale di casa", l'alloggio a palazzo e un'orchestra di eccellenti musicisti. Proprio alla corte di Kothen Bach compose i primi capolavori strumentali: le Partite e le Suites inglesi e francesi per clavicembalo, Le Sonate e Partite per violino, i sei Concerti branderburghesi.

Nel 1722 il musicista si trasferì a Lipsia, fiorente città commerciale e sede di un'antica università. Il suo nuovo incarico era quello di "direttore di musica" alla Scuola di San Tommaso, una delle cariche più prestigiose della Germania di quel tempo. I suoi doveri comprendevano 4 ore di insegnamento al giorno (compreso il latino) e l'allestimento musicale delle funzioni religiose. Doveva condurre una vita esemplare e non poteva lasciare la città senza il permesso del borgomastro.

Fu in questo periodo che nacquero le opere sacre più famose: le Passioni, gli Oratori, la grande Messa in si minore, una cinquantina di Cantate e sei Mottetti. Negli ultimi 8 anni di vita, Bach raggiunse le vette della creazione musicale. Nel 1742 fece un viaggio a Dresda, dove conobbe il conte Keyserlingk, un mecenate che gli commissionò le Variazioni Goldberg, dal nome del clavicembalista che doveva suonarle.

Cinque anni dopo andò a Berlino, dove il figlio Carl Philipp Emanuel era diventato clavicembalista di Federico il Grande. Il sovrano, buon compositore e ottimo suonatore di flauto, gli propose un tema sul quale improvvisare. Nacque l'Offerta musicale, che Bach fece stampare a proprie spese e offrì al re nel luglio 1747. E' anche l'anno in cui iniziò la composizione del capolavoro assoluto, l'Arte della fuga.

Nella primavera del 1749 Bach si ammalò e diventò cieco. Un chirurgo inglese lo operò più volte di cataratta, ma senza esito. Morì a Lipsia nel luglio 1750.