LE GRANDI CIVILTA’: I CINESI
III millennio a.C.: primi insediamenti umani lungo le rive del Fiume Giallo.
II millennio a.C.: introduzione del bronzo.
1550 a.C.: la dinastia Shang unifica la popolazione in un regno ben organizzato. Nasce e si diffonde la scrittura ideografica.
1020 a.C.: i principi Chou rovesciano la dinastia Shang e regnano per circa otto secoli. E’ un periodo di disordini e repressioni sanguinose.
221 a.C.: la dinastia Chou viene deposta dal sovrano di Ch’in (una regione nord-occidentale), che prevale su tutti i rivali, riunisce sotto di sè l’intera Cina (che prende appunto il nome da Ch’in) e assume il titolo di Shi Huang-ti (primo imperatore), dando così inizio al Celeste Impero, che attraverso varie dinastie è durato fino al 1911. Per consolidare l’unificazione dello Stato l’imperatore stabilisce un solo codice di leggi, un solo esercito, un unico sistema di pesi e misure, un unico tipo di scrittura. La sua opera più imponente è la costruzione della Grande Muraglia.
206 a.C. – 220 d.C.:prima e seconda dinastia Han. Splendida fioritura delle arti, introduzione del Buddhismo, diffusione dell’agricoltura, produzione della seta e della porcellana.
265-420: dinastia Chin. L’Impero si divide in tre grandi Stati.
818-960: dinastia Tang. La Cina raggiunge il massimo della prosperità e della potenza.
960-1279: dinastia Song. La civiltà cinese è all’avanguardia nel mondo per potenza economica, organizzazione politica e sviluppo della tecnica e delle arti. Nel XIII secolo l’Impero si estende su una superficie di quasi due milioni di kmq, con una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, cifra enorme per quei tempi.
1279: Gengis Khan, capo dei “cavalieri dall’arco e dalle frecce”, mongoli nomadi e guerrieri provenienti dalle regioni desertiche dell’Asia centrale, entra a Hangzhou, capitale dei Song, e si proclama imperatore della Cina, trasferendo successivamente la capitale a Pechino. Gli succede Tamerlano.
1368-1644: dinastia dei Ming. Cacciati i mongoli, viene consolidata la grande civiltà tradizionale cinese.
1644-1911: dinastia Ch’ing, proveniente dalla Manciuria. Viene incrementata l’agricoltura, ma l’aumento sproporzionato della popolazione impedisce un progresso economico.
1911: rivoluzione e proclamazione della Repubblica.
1949: avvento al potere del regime comunista.
Un esercito di terracotta
L’imperatore Shi Huang-ti si fece costruire un mausoleo gigantesco, al quale lavorarono 700 mila persone per 36 anni. E’ stato scoperto recentemente dagli archeologi e riveste un’eccezionale importanza: infatti gli scavi hanno permesso di ritrovare un vero e proprio esercito di terracotta costituito da migliaia di statue che raffigurano a grandezza naturale, ciascuna con diversi tratti fisionomici, i soldati e gli ufficiali dell’imperatore, con i loro cavalli e i carri schierati in perfetto ordine di battaglia. Secondo lo storico Sima Qian (136-85 a.C.) sotto il mausoleo c’era, ma non è ancora stato trovato, uno splendido palazzo che conservava un’enorme carta geografica in bronzo della Cina, dove i mari erano rappresentati da una massa mobile di mercurio che fluttuava, controllata da speciali meccanismi.
Un primato culturale
”Non c’è al mondo una città pari a Quinsay (Hangzhou, la capitale), nè capace di offrire allo stesso grado delizie che ci si crederebbe in Paradiso”. Così scrive Marco Polo, che soggiornò in Cina tra il 1271 e il 1291. Per secoli, fino a tutto il nostro Medioevo, la Cina fu il Paese che diede al mondo il maggior contributo tecnico-scientifico. Sono nate in Cina: la carta, la stampa, la bussola magnetica, la polvere da sparo, il timone centrale e i compartimenti stagni delle navi, la carta-moneta.
Gli esami di concorso
Sotto la dinastia Han lo Stato era una monarchia assoluta e burocratica. Assoluta perchè il potere era esclusivamente nelle mani dell’imperatore; burocratica perchè funzionari e impiegati, che dipendevano dallo Stato ed erano stipendiati, esercitavano tutte le funzioni di governo (ministri, governatori, giudici, capi militari, esattori delle tasse). I burocrati, detti mandarini, erano più di 2 milioni e costituivano un ceto privilegiato, reclutato secondo rigidi criteri, con esami di Stato, banditi per ordine dell’imperatore. Si trattava di una prova di cultura: gli aspiranti all’impiego dovevano dimostrare di avere buone conoscenze letterarie e storiche e di conoscere a fondo le regole della convivenza morale e civile. Buona educazione e cortesia erano infatti alla base della vita sociale. La carriera di funzionario civile era la più ambita e onorata. Chiunque poteva partecipare ai concorsi, anche se, in realtà, l’istruzione richiesta era quasi sempre appannaggio esclusivo dei nobili.
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