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ISABELLA DI CASTIGLIA

I memorialisti della sua epoca, la fine del '400, la descrivono piccoletta, un pò rotonda, i capelli biondo miele, gli occhi chiari come la pelle: un tipo, insomma, non troppo spagnolo. Ma quella della regina Isabella è una fragilità solo apparente. Ha una solidità plebea, una naturale disposizione al comando. Fin da ragazza, d'altronde, ha imparato a battersi. Nata nel 1451, ha appena 17 anni quando le muore un fratello maschio e c'è chi protesta quando tocca a lei il titolo ereditario. Anche il matrimonio con Giovanni II d'Aragona, avvenuto l'anno seguente, trova ostile una parte della nobiltà. Si fanno avanti vari pretendenti e, quando Isabella nel 1474 si fa proclamare regina della sua Castiglia, scoppia la guerra civile. Dovranno passare altri cinque anni, con battaglie e firme di trattati, prima che termini la dissidenza.

In questo periodo si ha un altro evento di grande importanza. Il marito di Isabella diviene a sua volta re di Aragona: e sebbene formalmente le due corone restino divise, e i sovrani regnino separatamente, di fatto si assiste alla riunificazione della Spagna. E quelli che vengono definiti i "re cattolici" intraprendono le spedizioni decisive contro il lungo dominio dei Mori nella penisola iberica.

La Spagna viene liberata dai musulmani nel 1492. E' lo stesso anno in cui Colombo scopre l'America, altro fondamentale avvenimento di cui Isabella è protagonista. E' anzi il ritorno della pace che convince la regina a finanziare la spedizione oceanica del grande navigatore. Granada, la splendida città moresca, cade nel mese di gennaio. Colombo lascia il porto di Palos ai primi di agosto. In ottobre le sue caravelle raggiungono le coste del nuovo continente. E' l'intera storia del mondo che sta cambiando.

I primi passi verso la fondazione in America di un vastissimo impero coloniale rafforzano l'immagine di Isabella, i cui ultimi anni vengono funestati da numerosi lutti. Due figli, un maschio e una femmina, le muoiono insieme a un nipote. Un'altra figlia, Giovanna, diventa pazza: e quando nel 1504 la regina muore, poco più che cinquantenne, è re Ferdinando che assume la reggenza. Ma sarà il figlioletto di Giovanna a dare al suo Paese il massimo splendore: Carlo V, l'imperatore cui si attribuisce la famosa frase: "Sopra i miei domini il sole non tramonta mai".

IL VIAGGIO DI COLOMBO
Cade Granada, la Spagna è libera dai Mori, la regina fa richiamare Colombo. La trattativa, che coinvolge nuovamente scienziati, teologi, religiosi di vario prestigio, va avanti con fatica. A convincere Isabella è un sacerdote, padre Perez, che le manda una lettera il cui contenuto è rimasto segreto. A un certo punto è lo stesso Colombo che crea nuove difficoltà, chiedendo i titoli di ammiraglio e i poteri di vicerè nelle terre che verranno scoperte. La regina esita ma i suoi consiglieri insistono: o Colombo fallisce, e allora non avrà nessun riconoscimento; oppure riesce, e allora i suoi privilegi se li sarà guadagnati. Alla fine un uomo di affari aragonese, Santangel, finanzia il viaggio. Vuole la leggenda che Isabella, come garanzia, abbia impegnato addirittura i propri gioielli: ma è un'invenzione. Alla regina bastava un cenno, e i suoi ordini venivano eseguiti.

Nel loro primo incontro, anno 1486, Isabella e Cristoforo Colombo hanno la medesima età, 35 anni. Il genovese, psicologo e grande conversatore, sa che la regina ama l'arte e la poesia, è in grado di ascoltare idee che ad altri sembrano fantastiche. E tale infatti viene giudicata dagli scienziati spagnoli la sua proposta di raggiungere le Indie per via di mare, facendo il giro della terra. Isabella resta affascinata, ma ha altri e più gravi pensieri: la guerra contro i musulmani, le grandi spese militari che svuotano le casse dello Stato. Perciò passano anni senza che si parli più della favolosa spedizione. Colombo, amareggiato e deluso, non ha quasi più speranze.