I MOSTRI DEGLI ABISSI
Nel fondo degli oceani vivono animali dalle forme strane: la forte pressione alla quale sono sottoposti e l’assenza completa o quasi di luce sono i fatti che hanno condotto gli esseri che vivono negli abissi marini ad assumere aspetti quasi mostruosi. Queste difficili condizioni comportano una ridotta possibilità di vita e perciò gli animali presenti alle alte profondità sono poco numerosi sia come numero di specie sia come quantità totale.
Mancanza di luce significa assenza di vegetazione: come tutti sanno, infatti, le piante possono svilupparsi solo grazie alla luce solare, essendo questa la fonte insostituibile di quella sintesi clorofilliana che regola le funzioni vitali dei vegetali. L’elemento fondamentale per la vita negli abissi è quindi sostituito con i resti di organismi che vivono più in alto e che precipitano sul fondo.
Gli animali abissali si suddividono perciò in due sole categorie: i consumatori di detriti e i loro predatori.
I primi trovano il loro alimento nella “pioggia” di sostanze organiche morte che cade dagli strati superficiali del mare.
I secondi si nutrono dei primi. Al di sopra di tutti, i calamari giganti, che qualcuno considerava frutto della fantasia umana e quindi personaggi degni di figurare solo nei romanzi di avventure, ma la cui esistenza è stata realmente dimostrata.