LA SCOPERTA DELL’AMERICA – PARTE 1
Cristoforo Colombo
Documenti notarili conservati nell’Archivio di Stato di Genova affermano senza possibilità di smentita che Cristoforo Colombo nacque a Genova nell’anno 1451, fra il 26 agosto e il 31 ottobre. Era il terzo di cinque figli nati dal matrimonio del padre Domenico con donna Susanna. Il papà di Cristoforo era un tessitore che, per arrotondare i proventi della famiglia, commerciava in vini e spezie e nella compravendita di case e terreni, ma senza molta fortuna, tanto che morì povero, lasciando sulle spalle dei figli numerosi debiti.
“Di età molto tenera entrai in mare navigando, e sono più di quarant’anni che seguo questa pratica”, scriveva con orgoglio nel 1501 Colombo ai sovrani di Spagna. Quindi, stando alle sue parole, si imbarcò come mozzo fra i 9-10 anni. Più tardi, in uno dei suoi viaggi, arrivò all’isola di Chio, nelle Sporadi, di fronte alle coste della Turchia e qui scoprì il pittoresco mondo degli affari e del commercio. Genovesi trafficavano assieme a greci, arabi, normanni, circassi, turchi e levantini. Cristoforo, che aveva imparato a leggere e scrivere dai frati di Santo Stefano e Santa Caterina, nei pressi della porta di Sant’Andrea a Genova, scoprì che era facile intendersi con tutti, bastava parlare un “latino maccheronico” imbarbarito da termini arabi, castigliani, veneziani e greci. Un “esperanto” internazionale che funzionava benissimo fra gente dai modi spicci.
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PERCHE’ LA BANDIERA OLIMPICA HA CINQUE CERCHI
Nelle intenzioni del suo ideatore, il barone francese Pierre de Coubertin, che ne presentò il primo modello nel 1914, i cinque cerchi colorati che appaiono sul fondo bianco della bandiera olimpica simboleggiano i cinque continenti: il cerchio blu indica l’Europa, quello giallo l’Asia, quello nero l’Africa, quello rosso l’America e quello verde l’Oceania. E’ un chiaro richiamo allo spirito di universalità e di fratellanza fra i popoli della Terra, cui sono improntati i Giochi olimpici. La bandiera olimpica fu alzata la prima volta ai Giochi di Anversa nel 1920.
PERCHE’ SI SBADIGLIA
Si sbadiglia quando si è stanchi, assonnati, annoiati, o anche in seguito agli stimoli della fame o a sgradevoli sensazioni di caldo e di freddo. In tutti questi casi non si respira regolarmente come si dovrebbe e quindi il sangue non riceve a sufficienza l’ossigeno di cui ha bisogno. Di questa insufficienza se ne accorgono subito quei punti del cervello che presiedono al respiro. Questi punti nervosi, quando sentono che si è determinata una deficienza di ossigeno nel sangue, si mettono subito in azione e ci obbligano a respirare profondamente in modo da rifornircene. Infatti lo sbadiglio non è altro che una grande e improvvisa immissione di aria, così come lo starnuto non è che una violenta emissione d’aria dai polmoni. La più curiosa fra le caratteristiche dello sbadiglio è quella di essere contagioso: si sbadiglia, cioè, per imitazione quando si vede sbadigliare gli altri.
LA STORIA PRIMA DI CRISTO – PARTE 4
346 – Continua la campagna di espansione dei Macedoni al comando di Filippo II, un grande condottiero che crea il più formidabile Stato (Macedonia) militare della Grecia. Questo re voleva, come Pericle prima di lui, fare della Grecia un solo Stato e si proponeva poi di guidare un esercito contro l’Asia Minore e l’Oriente. Un sogno che realizzerà il figlio Alessandro.
338 – Atene e i suoi alleati marciano contro i Macedoni, ma vengono sbaragliati nella battaglia di Cheronea.
333 – Dopo aver unificato la Grecia, aver conquistato la Siria e la Fenicia, dopo essere stato proclamato faraone d’Egitto, Alessandro Magno guida 35 mila uomini attraverso i Dardanelli e sconfigge i Persiani.
331 – Alessandro penetra nel cuore dell’impero persiano, conquista Babilonia, Susa e infine Persepoli.
327 – Dopo aver consolidato il suo impero, Alessandro Magno avanza all’interno dell’India che egli ritiene il limite estremo del mondo, bagnata tutto intorno dall’Oceano. Ma qui le sue truppe si rifiutano di proseguire. Alessandro nel 323 rientra a Babilonia dove muore prima di realizzare il grandioso progetto di creare un impero greco-persiano.
324 - In Atene scoppia lo scandalo dell’oro: Demostene, accusato di aver rubato il denaro depositato sull’Acropoli, è condannato e costretto alla fuga.
323 – L’impero di Alessandro viene diviso tra i suoi generali. Tolomeo prende l’Egitto, mentre Antigono sceglie gran parte dell’Asia Minore. Nei tre secoli successivi (fino alla morte di Cleopatra nel 30 a.C.) la cultura greca si diffonde in tutto l’Oriente. Il greco diventa la lingua dominante nell’area del Mediterraneo.
299 - In Italia inizia la terza guerra sannitica. Si forma una Lega antiromana promossa dai Sanniti con Etruschi, Umbri, Sabini, Lucani e Galli.
290 – Con la resa dei Sanniti, i Romani estendono il loro potere oltre al Lazio, sull’Etruria, l’Umbria, la Sabinia, il Sannio e la Campania.
Intorno a questa data si colloca la costruzione del Colosso di Rodi, considerata una delle sette meraviglie del mondo.
285 – Viene costruito sull’isoletta di Pharos, nei pressi di Alessandria d’Egitto, un faro, considerato tra le sette meraviglie del mondo. Sulla sommità c’era una fiamma visibile in un raggio di 50 km.
280 – Pirro, ambizioso re dell’Epiro sbarca a Taranto con un grosso esercito e vince i Romani nella battaglia di Eraclea. Il successo di Pirro è dovuto agli elefanti, sconosciuti ai Romani.
278 – Pirro lascia perdere i Romani e si trasferisce in Sicilia, in aiuto di Siracusa contro i Cartaginesi. Inizialmente ottiene ottimi successi. L’anno dopo ritorna in Puglia, viene sconfitto dai Romani. Decide pertanto il ritorno in patria.
270 – Con la sottomissione di Taranto e l’occupazione di Reggio Calabria, il dominio romano è definitivamente stabilito su tutta la Magna Grecia e Roma diviene una potenza mediterranea.
Le forche caudine
E’ il 321 a.C. Roma combatte contro le tribù sannitiche una delle tre guerre scatenate per avere il controllo dell’Italia. I Sanniti occupano un vasto territorio, fra Napoli e il mare Adriatico, che comprende ricche città come Nola, Capua e Benevento. E’ proprio in provincia di Benevento che l’esercito romano, sorpreso in una gola, subisce una tremenda sconfitta. I Sanniti non si accontentano di vincere. Vogliono umiliare i nemici: fanno firmare ai consoli una pace vergognosa e costringono gli sconfitti a passare sotto il giogo formato da tre lance: le forche caudine. Perchè questa cerimonia crudele? La risposta è semplice. I Sanniti non erano più feroci dei loro rivali. Semplicemente hanno ripagato con la stessa moneta le atrocità subite dai Romani: torture, incendi, violenze sulle donne e sui bambini, razzie. Erano tempi di barbarie.
Tebe
Epaminonda, condottiero tebano, è una delle più nobili figure del mondo greco. Nato verso il 418 a.C., cresce con gli studi filosofici, la musica, la ginnastica, tenendosi lontano dalle fazioni politiche del suo Paese. Ma quando l’amico Pelopida fa cadere il governo dei signori di Tebe. Epaminonda diventa il più sicuro sostegno delle nuove libertà repubblicane. E’ lui che dà un nuovo ordinamento federale allo Stato e guida i tebani contro gli spartani invasori. Vince a Leuttra (371 a.C.), facendo combattere le falangi con il “metodo obliquo”, nuova tattica militare. Poi viene accusato ingiustamente di tradimento. Assolto, riprende il comando e continua la guerra contro Atene e Sparta alleate. Nella battaglia di Mantinea (362 a.C.) è ancora vittorioso, ma cade ferito a morte. Si fa estrarre la punta dell’asta e prima di morire raccomanda ai suoi concittadini di fare la pace.
Le conquiste dei Macedoni
I Macedoni, greci di origine, erano rimasti isolati dal resto del mondo greco tanto da essere considerati alla stregua dei barbari. Essi costituivano uno Stato unitario retto a monarchia e quando il re Filippo ne organizzò l’esercito, si trovarono ad essere un forte organismo politico alle spalle di un Paese ormani stremato e disgregato, sul quale non era difficile imporre il proprio dominio.
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PERCHE’ CI SONO TANTI VULCANI IN ITALIA
Si potrebbe rispondere che l’Italia è un Paese d’origine vulcanica. Ma in questo modo non si spiega nulla e si sarebbe imprecisi.
La nostra penisola si è formata in epoca geologicamente molto recente ed è sorta dal mare per le spinte geologiche che hanno avvicinato il Nordafrica all’Europa. Fra queste zone continentali si trovava un mare, la Tetide, il cui fondo era attraversato da una frattura che comunicava direttamente con un grandissimo serbatoio di magma (e cioè di lava fusa). L’innalzamento del fondo marino ha portato in superficie sia i sedimenti sul fondo della Tetide (che ora formano i rilievi dell’Appennino e della Sicilia) sia quella frattura con i suoi vulcani.
Si può dire che tutti i vulcni d’’Europa (esclusi quelli dell’Islanda) si trovino in Italia. Il Vesuvio, l’Etna e lo Stromboli (nel gruppo delle Isole Lipari, a nord della Sicilia) sono i più importanti e conosciuti. Ma non sono i soli. Altri, in parte spenti o di scarsa attività, si trovano nell’Italia centrale e meridionale e persino nel fondo dei mari. I laghi di Vico, di Nemi, di Bracciano, di Genzano, di Albano si sono formati nei crateri di antichi vulcani. I Campi Flegrei, una zona a nord di Napoli, sono punteggiati da tanti vulcanelli. E nel golfo di Napoli sono di origine vulcanica le isole di Capri e di Ischia.
Altre regioni della Terra sono ugualmente ricche di vulcani, come le Antille, il Giappone e le Isole della Sonda. Una delle cause di questo fenomeno sta nel fatto che lungo certe linee del nostro pianeta vi sono fessure che mettono in comunicazione l’acqua del mare con il fuoco interno, proprio come nell’antico Mediterraneo. Se osservate bene una carta geografica, noterete che i vulcani si trovano quasi tutti nelle vicinanze del mare, e alcuni addirittura al centro degli oceani, come l’Islanda e le Isole Hawaii.
LA STORIA PRIMA DI CRISTO – PARTE 3
431 – Scoppia la guerra del Peloponneso tra Atene e Sparta. Gli Spartani invadono 'l’Attica e ne saccheggiano le campagne. Il conflitto fra le due città dura 27 anni. Poichè entrambe le parti avevano alleanze, amicizie e legami coloniali in tutto il mondo greco, non c’è città, isola o territorio che, dalla Sicilia e dall’Italia fino all’Asia Minore, non sia coinvolto nel conflitto.
I Romani ottengono delle vittorie decisive sugli Equi e sui Volsci.
413 – La spedizione ateniese contro Siracusa si risolve con un fallimento: gli Ateniesi sono fatti prigionieri e rinchiusi nelle cave di pietra. La sfortunata spedizione siciliana costa agli Ateniesi la perdita di 200 navi e di oltre quarantamila uomini. Gli Spartani invadono nuovamente l’Attica.
406 - Mentre in Sicilia i Cartaginesi occupano Agrigento, Gela e Camarina, ad Atene si celebra un insolito processo. Gli Ateniesi, guidati da Conone, avevano colto una grande vittoria presso le isole Arginuse contro la flotta spartana comandata da Callicratida. Una tempesta aveva però impedito agli Ateniesi di salvare 4 mila naufraghi delle 23 navi affondate. Ad Atene gli ammiragli vengono condannati per non essere stati in grado di salvare i naufraghi. Il solo Socrate, che faceva parte del collegio dei giudici, vota per l’assoluzione.
404 – Con l’assedio e la resa di Atene termina la guerra del Peloponneso. Gli Spartani vincitori pongono delle dure condizioni: gli Ateniesi devono smantellare i cantieri navali del Pireo e abbattere le mura che uniscono la città al porto. Ad Atene si instaura un governo controllato da Sparta.
387 - I Siracusani fondano la città di Ancona sull’Adriatico, una delle ultime colonie greche in Italia.
371 - Per la prima volta nella storia l’esercito spartano viene sconfitto in campo aperto, a Leuttra, dall’esercito tebano comandato da Epaminonda e Pelopida.
370 - Eudosso di Cnido definisce la durata dell’anno solare in 365 giorni e 6 ore ed elabora una teoria secondo la quale la Terra è una sfera.
Un barbaro a Roma
Brenno era il capo dei Galli Senoni, stanziatisi in Italia tra il Rubicone e il Metauro nel IV secolo a.C. Si ignora quale fosse il suo vero nome: i suoi uomini lo chiamavano brenn, che in celtico significa “capo”. Secondo una leggenda, Brenno era stato spinto da Arunte di Chiusi ad attaccare Roma. In sei anni di guerre aveva sottomesso l’Italia cisalpina e le terre tra Ravenna e il Piceno. Nell’anno 362 di Roma (390 a.C.) sconfisse i 300 componenti della famiglia dei Fabii, schierati sul fiume Allia per opporgli resistenza, ed entrò a Roma da trionfatore. La saccheggiò, uccise 80 patrizi che non avevano voluto abbandonare il Senato e bruciò parte della città. Poi si decise a eliminare l’ultima resistenza dei Romani, arroccata sul Campidoglio, ma lo starnazzare delle oche svegliò i difensori e i Galli furono respinti. Vista l’impossibilità di completare la conquista, Brenno pretese un tributo in oro e gioielli. Ma Camillo, alla testa di un forte esercito, lo sconfisse e lo costrinse a ritirarsi.
Un ateniese chiamato Socrate
Figlio di uno scultore e di una levatrice, Socrate nasce ad Atene nel 469 a.C. Esercita da giovane l’attività paterna, ma l’abbandona presto per dedicarsi alla filosofia. E’ allievo di Anassagora, ha una spiccata tendenza alla meditazione. Resistentissimo alla fatica e alla fame, rimane immerso nei suoi pensieri per intere giornate, in piedi e immobile. La forza morale è pari a quella fisica. Gira tutto il giorno per scuole e mercati, per conversare e discutere. E’ membro del Consiglio dei Cinquecento, la sola carica pubblica che riveste. Trascura ogni occupazione che possa procacciargli denaro: lascia la moglie Santippe e i tre figli in ristrettezze. Compie i propri doveri militari (combatte a Potidea, a Delo e ad Anfipoli), umilia i presuntuosi e i potenti. Alcuni lo venerano, altri lo disprezzano. Crede soltanto nella ragione, esorta i giovani a evitare le superstizioni, anche contro l’autorità dei padri e degli anziani. Viene accusato di empietà e di corruzione. Potrebbe facilmente sfuggire alla condanna capitale, ma beve la cicuta e muore. E’ il 399 a.C.
La rivalità tra Atene e Sparta
Scomparso il pericolo persiano, i Greci si trovarono ancora una volta divisi e incapaci di trarre profitto dalla grande vittoria. Sparta e Atene, le città migliori, cercarono di sfruttare ciascuna per proprio conto i vantaggi della nuova situazione, trascinando nella propria politica le città minori, finchè una lunga guerra trentennale stremò le loro forze preparando il terreno al dominio macedone.
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LA STORIA PRIMA DI CRISTO – PARTE 2
490 – Scoppia la guerra greco-persiana: i Persiani occupano l’isola di Eubea dove distruggono Eretria; sbarcano nell’Attica, ma vengono respinti a Maratona dagli Ateniesi e Plateesi al comando di Milziade.
482 – In Atene Temistocle prevale nel conflitto con Aristide, che viene colpito da ostracismo ed esiliato.
480 – L’esercito persiano di Serse invade la Grecia. Trattenuto alle Termopili dalla resistenza di Spartani e Tespisi al comando del re Leonida, giunge poi in Attica e devasta Atene. A Salamina si scontrano le due flotte: i Persiani sono sconfitti.
479 – L’esercito persiano, ritiratosi dall’Attica, viene sconfitto dai Greci al comando del re spartano Pausania. Pausania marcia poi contro Tebe e si fa consegnare i fautori dell’alleanza con i Persiani e li uccide.
474 – Gli Etruschi vengono disastrosamente sconfitti in una battaglia navale, presso Cuma, dai Siracusani di Gerone. Il loro impero comincia a disgregarsi.
472 – Ad Atene si rappresentano i Persiani, la più antica tragedia, ispirata a vicende storiche contemporanee, di cui si conosce la data.
469 – L’ateniese Cimone infligge una disfatta ai Persiani alla foce dell’Eurimedonte, cattura l’intera flotta e neutralizza la potenza del “gran re” Serse. Nasce ad Atene Socrate: il suo pensiero filosofico diverrà fondamentale nella cultura occidentale.
464 – In Persia viene assassinato in una congiura di palazzo il grande re Serse.
459 – La flotta ateniese raggiunge il Nilo e sostiene i rivoltosi egiziani contro i Persiani.
458 – Artaserse I, re dei Persiani, autorizza il ritorno degli Ebrei in Palestina guidati da Esdra.
449 – Viene stipulata la pace tra Ateniesi e i Persiani. Questi ultimi riconoscono l’autonomia delle città greche dell’Asia Minore e si impegnano a non attaccarle.
445 – A Roma viene promulgata una legge che sancisce la legalità delle nozze tra patrizi e plebei.
438 – Ad Atene viene inaugurato il Partenone: per costruirlo ci sono voluti 9 anni.
433 – Ad Atene viene bandito il filosofo Anassagora: ha detto che il Sole è un metallo infuocato.
I Greci fermano l’avanzata persiana
Nella loro politica espansionistica, i Persiani tentarono di sottomettere tutta la Grecia. Tre furono le spedizioni contro di essa. La prima, voluta da Dario, portò alla sottomissione della Tracia e della Macedonia. La seconda puntò direttamente per mare su Atene e vide i Persiani battuti a Maratona e costretti a ritirarsi. La terza, guidata da Serse, registrò il trionfo dei Greci, finalmente uniti, nei confronti dell’enorme esercito persiano.
Pericle, un grande della Grecia
Pericle (495-429 a.C.): un uomo completo, un economista, un tecnico militare, un letterato, un artista, un filosofo. Era anche un bell’uomo, salvo un difetto: la testa piuttosto grossa e oblunga. Per questo gli scultori lo raffigurarono sempre con l’elmo spinto all’indietro. Il segreto dei suoi successi consistette nell’affrontare un solo problema alla volta, ma dopo averlo valutato a fondo. La sua arma fu l’eloquenza: incantava gli ascoltatori. La sua maggiore dote fu l’onestà. Con Pericle, Atene godette contemporaneamente dei privilegi della democrazia e dei vantaggi di una dittatura illuminata: assurdità realizzabile solo da un uomo fuori del comune. Le riforme di Pericle aumentarono sostanzialmente l’autorità del popolo: le sue intuizioni in economia fecero di Atene la terza potenza mondiale del tempo (con Cartagine e la Persia); le sue realizzazioni artistiche e urbanistiche resero l’Attica il più bel Paese della terra. Avrebbe anche voluto evitare le guerre (nel 477 indisse il Congresso della Pace). Pericle morì di peste durante la guerra del Peloponneso.
Le invenzioni
500: In India sorgono “industrie” per la raffinazione dello zucchero.
500-400: tappeto: il più antico tappeto conosciuto, annodato a mano, d’origine cinese o persiana, è stato trovato sui Monti Altai, al confine della Cina con la Mongolia.
450: battello pneumatico: lo storico Erodoto scriveva che centinaia di pelli, ricucite e gonfiate, fissate a un’intelaiatura di legno, servivano per traghettare sul fiume Tigri, in Mesopotamia, pesi fino a 150 tonnellate.
430: argano: il medico Ippocrate adoperò per la prima volta un argano per distendere gli arti ammalati dei suoi pazienti, mentre lo scienziato Archimede ne descrisse il funzionamento per sollevare e trascinare carichi e merci.
420: telegrafo: un sistema di telegrafia ottica, basato su segnalazioni con torce, viene usato in Grecia.
400: catapulta: si racconta che il tiranno di Siracusa Dionisio il Vecchio la utilizzò nelle guerre contro Cartagine.
390: carrucola: l’invenzione è attribuita al filosofo e matematico Archita, vissuto a Taranto.
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