L’ABRUZZO: I VIMINI
Isolato per secoli dalle altre regioni a causa delle difficoltà di transito create dalla catena dell’Appennino che qui ha le sue vette più elevate, l’Abruzzo ha avuto uno sviluppo economico difficile. Soltanto con la realizzazione di strade e autostrade la regione è riuscita a rompere l’isolamento e a recuperare in gran parte il ritardo accumulato ad aggravato dalla massiccia emigrazione dei suoi abitanti in cerca di lavoro. La pastorizia e l’agricoltura sono le attività tradizionali, affiancate ora dall’industria. Il folclore, le tradizioni e l’artigianato conservano integre le loro più autentiche caratteristiche, forse proprio grazie alle scarse comunicazioni con il resto della penisola.
Tra i lavori artigianali più originali vi sono quelli con i vimini. Con questo termine si indicano i giovani rami di salice molto flessibili. Quando il salice viene destinato a fornire i suoi rami per questo uso, viene sottoposto in inverno ad una drastica potatura, affinchè in primavera abbia una straordinaria gettata di rami nuovi e lunghi. Nel fondovalle del fiume Liri si raccolgono i rami giovani dei salici che crescono in terreni argillosi e che poi sono resi flessibili e privati della corteccia con un complicato procedimento, di cui gli artigiani locali conservano gelosamente i segreti tramandati di generazione in generazione. Successivamente i rami vengono tagliati a metà o in strisce di vario spessore e a questo punto sono pronti per essere intrecciati in panieri, mobili, sedie e molti altri oggetti.
I vimini non vengono lavorati soltanto in Abruzzo, ma anche in Brianza e nelle province di Treviso, Asti, Firenze. Qui però, la tradizione ha radici più profonde. Secondo alcune testimonianze, quest’arte sarebbe un’eredità lasciata da Greci e Romani, sviluppatasi poi nel Medioevo, quando nacque la corporazione degli artigiani intrecciatori, e portata al massimo splendore nel Settecendo. I “panierai” di questo secolo divennero famosi in tutta Europa per il buon gusto delle loro creazioni.
Per vedere all’opera gli artigiani che, con rapidissimi gesti delle mani e con grande pazienza, intrecciano i lunghi rami dei vimini, bisogna andare nei paesi dell’interno, dove anche l’atmosfera sembra essere rimasta inalterata nel tempo. La tradizione convive con il moderno: infatti sparsi per la regione, vi sono centrali di energia elettrica e termoelettrica, che sfruttano le risorse idriche delle montagne e i notevoli giacimenti di metano nei pressi di Vasto.