QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

GUGLIELMO MARCONI

Guglielmo Marconi raccolse in sé una serie di caratteristiche eterogenee che fecero di lui via via un inventore e scienziato, un uomo d’affari, un diplomatico e uomo politico influente, un esperto militare, una figura di spicco degli ambienti mondani internazionali d’inizio Novecento. Nato a Bologna il 25 aprile 1874, da una famiglia benestante, fu attratto fin da giovanissimo dagli esperimenti sulle possibili applicazioni dell’elettricità e in particolare sulla possibilità di sfruttare per la telegrafia senza fili le onde elettromagnetiche, studiate dal fisico tedesco Heinrich Hertz. I primi risultati di queste sperimentazioni li ottenne nel 1894, in un laboratorio improvvisato nell’abitazione della famiglia. Non trovando il governo italiano disponibile a sostenere la prosecuzione in grande delle ricerche, si trasferì a Londra e da qui iniziò una serie di peregrinazioni tra Europa e America. Nel 1897 fondò il primo nucleo della società per lo sfruttamento commerciale della telegrafia senza fili che divenne poi la Marconi Company. Nel 1901 realizzò il primo collegamento intercontinentale tra Poldhu, in Cornovaglia, e San Giovanni di Terranova, sulla sponda americana dell’Atlantico. Nel 1909 gli fu assegnato il premio Nobel per la fisica. Il determinante impulso dato dalle sue ricerche allo sviluppo delle comunicazioni, in tutti i loro possibili ambiti di impiego civile e militare, mise in contatto Marconi con le più importanti autorità internazionali. Egli venne così a svolgere un ruolo determinante nella politica estera italiana. Nominato senatore nel 1912, fu un importante tramite nelle relazioni che intercorsero tra Italia e Gran Bretagna nel periodo compreso tra lo scoppio della prima guerra mondiale e l’ingresso dell’Italia nel conflitto al fianco dell’Intesa. Nel 1919 rappresentò l’Italia al tavolo della conferenza della pace. Nel 1923 si iscrisse al Partito fascista e negli anni del regime ricoprì varie cariche. Fu Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche e dell’Accademia d’Italia, collaborò all’impianto delle reti radiofoniche nazionali e della rete della Radio vaticana (inaugurata nel febbraio 1931), seguì i primi passi della televisione e delle sperimentazioni sugli impianti radar.