QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

SANDRO PERTINI

Nato a Stella (SV) il 25 settembre 1896, Alessandro Pertini si laureò in legge e in scienze politiche e sociali. Dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale, Pertini si iscrisse al PSI nel 1918. Oppositore del fascismo, fu tra gli organizzatori della fuga di Filippo Turati. Vennero poi l’esilio in cui si adattò a ogni mestiere, il rientro in Italia con il carcere e il confino, il reciso rifiuto della domanda di grazia inoltrata al duce dalla madre, l’amicizia in carcere con Gramsci. Dopo l’evasione dalle carceri tedesche a Roma nella primavera 1944, raggiunse il Nord e rappresentò il PSI nel CLNAI. Dopo la liberazione fu nel 1945 segretario del PSI e a lungo direttore del “Lavoro” di Genova. Assertore dell’autonomia del PSI, nel 1948 fu contrario alla formazione della lista del Fronte popolare, ma operò sempre per l’unità della sinistra. Presidente della Camera dal 1968 al 1978, Pertini fu eletto presidente della repubblica l’8 luglio da una maggioranza assai vasta. Fin dal suo discorso di insediamento proclamò di volere essere il presidente dell’unità nazionale. Richiamandosi di continuo alla Costituzione e al nesso inscindibile tra giustizia e libertà, ricordò i “patrioti” con cui aveva condiviso “le galere del tribunale speciale, i rischi della lotta antifascista e della resistenza”. Per l’Italia intravedeva una funzione di pace: “si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai”. Pertini, in un momento di grave crisi per il paese e le sue istituzioni, seppe divenire un punto fermo di riferimento e conquistare l’affetto degli italiani, al di là delle sue singole scelte. Morì a Roma il 25 febbraio 1990.