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COMPLESSI DA CAMERA

L’uso contemporaneo di più strumenti diversi ha dato luogo a una grande varietà di organici che, in base al numero degli esecutori, si distinguono in: complesso da camera e orchestra.

La precisazione “da camera” incominciò ad entrare in uso nel Seicento per distinguere lavori come Concerti, Sonate, ecc., di genere e di ambientazione profana, da quelli “da chiesa”, di carattere e destinazione sacra.
Il termine “da camera” venne ad indicare quella musica destinata ad un limitato organico e che poteva quindi essere eseguita in una “camera”, cioè in un piccolo ambiente domestico. Bisogna infatti tener presente che solo nella seconda metà del Settecento iniziò a diffondersi l’abitudine dei concerti pubblici che erano in genere destinati alla musica orchestrale: la musica da camera rimase invece negli ambienti privati degli aristocratici e dei borghesi come semplice modo per fare musica insieme, senza la necessità assoluta che ci fosse il pubblico pagante. Solo con l’avvento del Romanticismo la musica da camera verrà eseguita in Sale da Concerto.

Al genere della musica da camera appartengono tutti quei brani eseguiti a due o più strumenti (fino a dieci). Quando l’esecutore è uno solo si parla di brano solistico.
Quindi abbiamo:

- il duo, ad esempio, per pianoforte e violino, pianoforte e violoncello, flauto e pianoforte, due violini, violino e viola, ecc.;

- il trio, in genere formato da pianoforte, violino e violoncello; oppure da violino, viola e violoncello (in questo caso viene definito “trio per archi”);

- il quartetto, costituito generalmente da due violini, una viola e un violoncello. Più raro è l’organico con pianoforte, violino, viola e violoncello;

- il quintetto, formato in genere da due violini, due viole e un violoncello (definito “quintetto di archi”). Si ha invece il “quintetto con pianoforte” quando uno degli archi è sostituito dal pianoforte.

Procedendo dobbiamo quindi citare il sestetto, il settimino, l’ottetto, il nonetto e il decimino: furono tutti organici in cui il tipo di strumenti poteva variare con estrema libertà.
Abbiamo visto che in sostanza gli strumenti più usati sono gli archi: non bisogna però dimenticare che esistono anche composizioni da camera per soli fiati.