QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

CINGHIALE

Sus scrofa
Famiglia: Suidi

Caratteristiche: Il maschio è più grande e pesante della femmina. Corporatura massiccia con grosso capo a forma di cuneo, pelame setoloso, d’inverno con fitta lanugine; colorazione da bruno-nera a color ocra, cuccioli con striature nel senso della lunghezza, orecchie dritte; nel maschio adulto lunghi canini visibili dall’esterno.

Diffusione: tutta l’Europa tranne la Scandinavia e l’Islanda (estinto nelle isole britanniche); Asia centrale e meridionale; Africa settentrionale; acclimatato nell’America del Nord e del Sud nonché in Australia.

Habitat: boschi di latifoglie e misti con prati e zone paludose, in montagna fino fino al limite della vegetazione arborea, al seguito degli insediamenti umani anche in territori rimboscati.

Abitudini: diurno e notturno; vive in gruppi familiari, maschi adulti solitari al di fuori del periodo di accoppiamento; sedi fisse; si voltola volentieri nel fango.

Alimentazione: onnivoro. Radici, tuberi, predilige ghiande e faggiole, prodotti agricoli, piante erbacee; vermi, insetti, uova di uccelli, roditori, carogne.

Riproduzione: gestazione 4-5 mesi; 4-6 (fino a 12) piccoli, che dopo una settimana abbandonano il luogo del parto, seguono la madre e vengono allattati per 3 mesi.

Il cinghiale compare in numerose sottospecie nei boschi dell’Europa e dell’Asia ed è stato introdotto anche in America come selvaggina di caccia. Le dimensioni ed il peso di questi animali aumentano sensibilmente passando dalle zone più calde a quelle più fredde secondo una regola valida per molte specie animali; un cinghiale dei Carpazi può diventare cinque volte più pesante di uno della Sardegna.

I cinghiali vivono per lo più in gruppi di 6-10 animali (branchi) composti da femmine e cuccioli di diversa età. I maschi adulti vagano solitari nel bosco per la maggior parte dell’anno e d’estate lasciano il loro giaciglio di solito solo al crepuscolo, per andare in cerca di cibo, e all’alba vi si ritirano di nuovo. D’inverno invece si muovono spesso di giorno e dormono nelle fredde ore notturne gli uni stretti agli altri in un avvallamento del terreno al riparo dal vento. Una fitta lanugine sotto le setole li progette dal freddo. Nella neve alta i cinghiali si muovono a fatica, perché, essendo molto pesanti, sprofondano ad ogni passo; in questo caso tutto il branco procede in fila indiana seguendo la stessa traccia.

Nel periodo d’accoppiamento, che dura da novembre fino all’inizio di febbraio, i maschi emanano un odore penetrante proveniente da una sostanza odorosa concentrata nel tessuto adiposo e nella saliva.

Con i lunghi canini possono procurarsi a vicenda ferite profonde durante i frequenti e violenti combattimenti per le femmine, che non di rado si concluderebbero con la morte di uno dei contendenti se gli animali non fossero protetti da un ispessimento sottocutaneo del tessuto connettivo sulle spalle e sul petto, che si sviluppa prima del periodo riproduttivo. Solo i maschi più forti si accoppiano con le femmine, che 4-5 mesi più tardi partoriscono i cuccioli in un vero e proprio nido foderato di muschio e rami.

Di solio i piccoli cinghiali sono 4-6, di meno se le femmine sono giovani, ma si verificano anche parti di 12 piccoli. Inizialmente i cuccioli hanno bisogno di molto calore e restano stretti gli uni agli altri nel nido quando la madre si allontana. A volte questa li copre addirittura con una parte del rivestimento del nido. Dopo 1 settimana circa i piccoli cinghiali seguono già la madre in cerca di cibo e in questo periodo la femmina è particolarmente aggressiva e difende i suoi piccoli da nemici e intrusi di ogni tipo, anche dall’uomo. In caso di pericolo i piccoli cinghiali si separano velocemente e rimangono immobili nella boscaglia fitta. Il loro manto a strisce ha in questo caso un ottimo effetto mimetico. Quando la prole ha 2-3 settimane, la madre si aggrega nuovamente al branco. I piccoli cinghiali vengono allattati fino all’età di circa 3 mesi, poi vanno autonomamente alla ricerca del cibo. A poco a poco cambiano anche il manto a strisce dei primi mesi con quello di setola tipico degli adulti.

Moltissimi cinghiali giovani muoiono per il freddo e l’umido oppure uccisi da predatori o in seguito a verminosi. Nelle annate peggiori nemmeno il 20% degli esemplari giovani sopravvive fino alla primavera successiva. Ciò nonostante  in alcune regioni dell’Europa centrale, dove da tempo mancano i loro nemici naturali come il lupo e la lince, i cinghiali aumenterebbero massicciamente se l’uomo non intervenisse a limitarne il numero. Nella ricerca del cibo i cinghiali scavano in profondità nel terreno e possono arrecare in questo modo seri danni all’agricoltura.