A confutare la tesi del Sarpi, e a mettere in evidenza gli errori, il gesuita e cardinale Sforza Pallavicino (Roma, 1607-1667) scrive per incarico della Curia, con uno stile piuttosto ricercato e freddo un'altra "Storia del Concilio di Trento", la quale ha però su quella del Sarpi il vantaggio di essere più documentata, avendo avuto l'autore la possibilità di consultare il carteggio nelle Biblioteche Vaticane.