QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

1941 - RADIO LONDRA

Le trasmissioni di Radio Londra, che andavano in onda dopo la celebre sigla costituita dal segnale morse, composto da tre punti e una linea, corrispondente alla lettera V di “vittoria” ed evocativo del motivo di apertura della V sinfonia di Beethoven, iniziarono a essere indirizzate verso le nazioni soggiogate dall’occupazione nazista nell’autunno del 1939. Fin da quel momento, pur essendo l’Italia una nazione ancora non belligerante, venne costituita una redazione italiana. Il primo discorso rivolto al nostro paese fu letto il 22 dicembre 1939 dal colonnello Harold Stevens, che divenne poi una delle voci più note di Radio Londra. Con l’evolvere del conflitto l’impegno e le caratteristiche delle trasmissioni si modificarono: da un solo commento settimanale a cura del colonnello Stevens nel 1939 si passò nel 1940-1941 a una serie articolata di trasmissioni della durata di mezz’ora, mandate in onda più volte nel corso della giornata. Nel 1943 e 1944 furono realizzati due programmi di particolare importanza. il Fighters and workers programme (Programma per i combattimenti e i lavoratori), che ebbe come principale conduttore Umberto Calosso, veniva mandato in onda alle 6.30 e alle 17.30 per la durata di un quarto d’ora e dava notizie sulla situazione militare italiana, trasmettendo anche messaggi alle famiglie dei soldati fatti prigionieri. L’altra trasmissione, La voce di Londra, alle 16.30 e alle 22.30, mandava in onda per circa mezz’ora notiziari, commenti, sceneggiati radiofonici sui più importanti episodi del conflitto, interviste, ritratti di protagonisti politici e militari, messaggi speciali per le forze della resistenza.

Tra i collaboratori di Radio Londra impegnati nella conduzione delle varie rubriche vi furono Aldo Cassutto (un giornalista triestino che elaborava i testi del colonnello Stevens), Ruggero Orlando, Livio Zeno Zencovich, Umberto Limentani, Piero e Paolo Treves, Elio Nissim, John Joseph Marus (che, sotto le pseudonimo di Candidus, attaccava duramente le parole d’ordine della propaganda fascista).