QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

1926: LE SPEDIZIONI POLARI

La spedizione del dirigibile Norge nacque da una iniziativa dell’Esploratore norvegese Roald Amundsen, che per compiere una spedizione al Polo Nord si rivolse al colonnello Umberto Nobile dell’Aviazione italiana. Nobile progettò allora un aeromobile a  struttura semirigida, lungo 105 metri, dotato di tre motori di 260 cavalli e caricato con idrogeno puro. L’equipaggio del dirigibile si componeva di 16 persone: Nobile, nella vesta di comandante, cinque meccanici e tecnici italiani, Amundsen, Lincoln Ellsworth, il finanziatore americano dell’impresa, il tenente Rijser Larsen e sette marinai norvegesi. Il viaggio di avvicinamento si sviluppò attraverso una serie di tappe, che portarono il dirigibile a toccare varie località in Inghilterra, Norvegia, Russia, Lapponia. Il giorno 11 maggio 1926, il Norge partiva dalla Baia del Re, nelle isole Svalbard, per fare rotta sul Polo. Alle ore 1.30 del 12 maggio la spedizione annunciava via radio di aver toccato il Polo Nord, sul quale erano state lanciate le tre bandiere italiana, norvegese e americana. Il giorno 15 il Norge atterrava in Alaska. Il rientro di Nobile in Italia, in agosto, venne salutato con grandi celebrazioni e festeggiamenti per il prestigio dell’impresa, che aveva per la prima volta visto un dirigibile sorvolare il Polo. Nella primavera del 1928, Nobile organizzò una nuova spedizione, con il dirigibile Italia.. Ma, questa volta, mentre era sulla via del ritorno, l’aerostato precipitò. Fu immediatamente avviata una vasta operazione di salvataggio. Nobile venne salvato da un aeroplano svedese. Sette componenti dell’equipaggio furono raccolti da due rompighiaccio sovietici. I restanti otto membri della spedizione (rimasti nella celebre “tenda rossa” sui ghiacci) e sei uomini impegnati nelle ricerche dei dispersi, tra cui lo stesso Amundsen, trovarono la morte. Una commissione di inchiesta istituita dal governo riconobbe Nobile responsabile del disastro e soprattutto dell’abbandono dei compagni. Il 7 marzo 1929 Nobile lasciò il grado e l’impiego. Nel 1930 pubblicò sulla vicenda il libro L’Italia al Polo Nord.