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GIOSUE' CARDUCCI: IL SUO ROMANTICISMO

Sin verso la metà del Novecento si celebrava nel Carducci l'esaltatore del mondo classico pagano, lo scudiero dei classici.
Oggi rileggendolo anche alla luce dell'Epistolario notiamo che è tutta pervasa di spirito romantico.
Classico in Iuvenilia; nei Giambi ed Epodi il Carducci dimenticando quasi i suoi classici sfoga con violenza il suo animo si da apparire romantico per raggiungere un equilibrio tra le due correnti nelle Rime nuove (Pianto antico - Funere mersit acerbo).
Romantico è in lui il concetto della poesia intesa come rappresentazione della vita e dei suoi valori. Romantici sono il gusto del paesaggio, la contemplazione ora realistica, ora patriottica; certi momenti di profonda malinconia e di rapimento che animano le sue liriche, il suo rimpianto e la contemplazione del passato.
E sente il poeta anche un "desio d'ignari amori" nei quali piace immergersi ed esserne dominato come pure il bisogno di esulare dalla realtà di evadere.