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il neoclassicismo

Pur ispirandosi sempre più alla realtà presente (Illuminismo) e a una sostanza d'affetti già orientata verso il Romanticismo, la poesia di quest'età è legata, in Italia, al gusto neoclassico.

Il Neoclassicismo, sorto nella seconda metà del Settecento, in seguito a scoperte archeologiche e a studi sull'arte classica del tedesco Winckelmann e dell'austriaco Mengs, si era subito esteso dalle arti figurative (pittura, scultura, architettura) alla letteratura.
Fondamentale era l'idea winckelmanniana che l'arte classica (greca) esprimesse, una "calma grandezza" e una "nobile semplicità", specchio dell'armonia spirituale e umana che veniva additata come carattere fondamentale dell'età antica. Di conseguenza, l'estetica neoclassica poneva come scopo dell'arte e della poesia la contemplazione della bellezza ideale intesa come unità di umano  e divino, vittoria sulle passioni e sui sensi, trasfigurazione della realtà contingente in immagini di un'intatta e spirituale bellezza fuori del tempo e della storia, consistente in una pura armonia di forme, di colori, di suoni.
Quest'ideale, nelletà napoleonica, si attua in forme contrastanti. Nella sua forma più diffusa penetrò nella moda, nel costume, nelle vesti, dalle feste agli archi di trionfo napoleonico, dalle pettinature alla greca delle donne elegantemente vestite con abiti leggeri e molto scollati, drappeggiati sul corpo, alla decorazione e all'ornamento delle case abbellite da decorazioni murali ispirate alle pitture ercolanensi e pompeiane, da Grazie e Amorini dipinti nelle camere da letto su pareti e su soffitti, da bronzi di "appliques" imitanti le forme classiche ecc.

Ed ecco lo scultore Antonio Canova eternare il bello ideale nel marmo: Venere, le tre Grazie, la divinizzata Paolina  Bonaparte in cui la rappresentazione della bellezza femminile si innalza in una sfera di serenità priva di sensualismo. Allo stesso mito della bellezza e dell'eleganza classica rivolgono il loro animo prosatori e poeti i quali raggiungono però risultati così diversi, che possiamo distinguere nel Neoclassicismo del tempo quattro espressioni:

1) un Neoclassicismo che si esaurisce nella ricerca dell'eleganza stilistica (Giordani e la questione della lingua)
2) un Neoclassicismo (detto napoleonico per l'età in cui si svolge) che attinge argomenti di contatto da avvenimenti contemporanei ma dà ad essi uno svolgimento spesso mitologico ed insieme rievocazione di belle forme e di espressioni classiche (V.Monti)
3) un Neoclassicismo idealistico, rappresentato da Ugo Foscolo, nelle cui opere l'aspirazione alla bellezza ideale è intima e profonda e rivela (assai più chiaramente che negli altri scrittori del primo ottocento) come all'origine del Neoclassicismo stia uno stato d'animo analogo a quello romantico: la tendenza dello spirito umano scontento della realtà, verso un ideale che esula dalla realtà stessa: l'aspirazione continua, anche se irrealizzabile, ad un mondo di bellezza e di armonia ed insieme desiderio di rivivere nostalgicamente il passato, il mondo pagano e mitologico, e di rinnovare, di questi, modi e concezione
4) un Neoclassicismo legato ancora al garbato sentimentalismo arcadico dell'ultimo Settecento (Ippolito Pindemonte)